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Tanti porti, una sola lotta: assemblea nazionale dei portuali l’8 maggio a Genova

Segui la diretta dell’assemblea nazionale dei portuali

L’importanza della continuità dell’attività portuale durante tutta la pandemia ha reso evidente quanto i lavoratori portuali di tutta Italia si siano caricati letteralmente sulle spalle la salvaguardia nazionale, evidenziando come oggi sia necessario difendere i porti italiani.

I portuali hanno retto l’urto della pandemia nonostante una condizione lavorativa spesso incurante delle tutele contrattuali, con lavoratori impiegati nelle cooperative al massimo ribasso e con armatori e terminalisti che spadroneggiano attraverso l’utilizzo illegale dell’autoproduzione e quindi della concorrenza spietata tra imprese e lavoratori.

I portuali hanno retto l’urto della pandemia subendo anche attacchi sui posti di lavoro quando si chiede l’applicazione delle leggi contro i transiti di armi nei porti e per la difesa della Costituzione Italiana.

Per USB è necessario ripensare il modello di sviluppo per i porti del territorio nazionale. Occorre un modello che introduca il tema della sostenibilità ambientale e che affronti il tema dell’automazione non in chiave di taglio ai posti di lavoro, ma di investimento finalizzato al “lavorare meglio, lavorare meno e lavorare tutti”.

Un modello che garantisca la salute e la sicurezza dei lavoratori portuali attraverso norme precise, maggiori controlli e ispettori, presidi medici ed antincendio fissi laddove non presenti, piani di evacuazione generali dei Porti.

Un modello che impedisca il proliferare della precarietà, che regolamenti il sistema degli appalti sviluppando una piattaforma unica del lavoro portuale, interrompendo la logica del lavoro al ribasso e dell’autoproduzione in violazione delle norme vigenti.

Un modello che garantisca salario vero, fisso ed in paga oraria e non salari legati ai risultati conseguiti aventi come obbiettivo solo l’incremento di produttività e di efficienza.

Democrazia in banchina. Rappresentanti sindacali scelti direttamente dai lavoratori in maniera democratica.

Riconoscimento del lavoro portuale tra le categorie usuranti.

Come USB questo è il modello a cui aspiriamo e questo è ciò su cui vogliamo impegnarci fin da subito, con le nostre lotte e le nostre rivendicazioni. Per discutere di tutto questo i lavoratori portuali di USB lanciano un appello alla partecipazione all’iniziativa che abbiamo organizzato:
SABATO 8 MAGGIO DALLE 10:30 alle 17:00

PRESSO IL CAP DI VIA ALBERTAZZI 3r, GENOVA

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