Il governo intervenga o sarà complice
In ArcelorMittal Taranto continuano ad arrivare a pioggia le contestazioni disciplinari con sospensione cautelativa dall’attività lavorativa e comunicazione telefonica che precede il provvedimento.
In particolare, sono stati sospesi altri dipendenti per l’incidente avvenuto nel giorno di Pasquetta, quando si verificarono un’esplosione e un incendio nella colata continua 2 di Acciaieria 2, fortunatamente e per puro caso senza feriti.
Malgrado l’Ispettorato del Lavoro abbia dato completamente torto all’azienda, questa attribuisce ai lavoratori la “colpa” di essersi salvati la vita e per questo li chiama a pagarne le conseguenze.
Il team Ferrucci-Morselli è sostenuto in questo atto di vigliaccheria dagli ingegneri Ancona e Donvito, unici veri responsabili di questa situazione che colpisce soltanto i più deboli. Utilizzando la minaccia occupazionale, cercano infatti di intimorire i lavoratori in modo da ottenere omertà per far sì che nessuno sappia quello che accade all’interno della fabbrica. Soprattutto le gravi mancanze che determinano condizioni di sicurezza assolutamente precarie.
Rileviamo che, ogniqualvolta depositiamo una denuncia, con conseguente intervento dell’Ispettorato del Lavoro, scattano sospensioni dall’attività lavorativa, alle quali attribuiamo un chiaro significato ritorsivo.
In tutto ciò il silenzio dei ministri del Lavoro e dello Sviluppo Economico, come quello del Presidente di Acciaierie d’Italia, delude le nostre aspettative. Orlando, Giorgetti e Bernabè non hanno finora preso le distanze da quella che vuole a tutti i costi essere la gestione del terrore. Vanno cacciati via da Taranto l’ad Morselli, il Responsabile delle Risorse Umane Ferrucci, e tutti coloro che stanno contribuendo a rendere insostenibile il clima in azienda. Se il Governo non è interviene, diviene complice di questa situazione.
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