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Rivoluzione nei ministeri: a pari lavoro, pari salario

In queste ultime ore siamo venuti in possesso della bozza del DPCM relativo alla perequazione dell’indennità di amministrazione per tutti i ministeri interessati. Inoltre, è stato ufficialmente comunicato, durante un incontro presso il Ministero del Lavoro, che il provvedimento è attualmente al vaglio della Corte dei Conti.

Dalle tabelle allegate si evince che le somme per l’anno 2020/21 saranno corrisposte come arretrati e stabilizzate per l’anno 2022. Finalmente si sta realizzando in modo concreto la parola d’ordine che ha accompagnato tutte le iniziative di lotta della USB sulla perequazione dell’indennità di amministrazione:

A PARI LAVORO, PARI SALARIO

Dopo anni di battaglie e iniziative, infatti, (dai presidi alla Funzione Pubblica, passando alla petizione che ha raccolto decine di migliaia di firme di lavoratori dei ministeri, per finire alle continue sollecitazioni avvenute attraverso un incessante pressing nei confronti di amministrazioni deputate e governo con interrogazioni parlamentari specifiche), la perequazione della indennità di amministrazione finalmente si realizza ponendo fine all’odiosa sperequazione perpetrata da anni nei confronti di lavoratori adibiti a stesse mansioni.

Una semplice questione di giustizia sociale e salariale che coinvolgeva decine di migliaia di lavoratori dei ministeri. Giustizia sociale e salariale ignorata da tutte le altre organizzazioni sindacali che, nel corso di questi anni, come gli struzzi hanno tenuto la testa sotto la sabbia, dimenticando completamente le giuste istanze dei lavoratori.

Infatti, né una iniziativa, né un serio impegno (se non qualche distratto riferimento) ha caratterizzato il loro interesse in questa vergognosa vicenda. Eppure, le differenze economiche tra lavoratori gridavano vendetta da sempre!

Nonostante l’evidenza oggi tutti rivendicano il proprio ruolo in una vertenza che hanno di fatto relegato nel dimenticatoio delle loro istanze, favorendo altre tematiche più consone al loro ruolo di sindacati padronali e concertativi.

Non temiamo queste forme di “sciacallaggio sindacale”: siamo ormai abituati da tempo a chi dice una cosa e poi sui tavoli fa esattamente il contrario.

Oggi ci godiamo una conquista ottenuta dalla USB con pervicace combattività coinvolgendo i lavoratori in iniziative fatte con continuità e tenacia consapevoli che i diritti si ottengono con la lotta, superando il silenzio e l’indifferenza di quelli che, per i loro comodi mettono sempre avanti le “loro priorità”.

I lavoratori non dimenticano!

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