A novembre si aprirà un tavolo tra i sindacati confederali e l’associazione padronale Assodelivery che tiene insieme la maggior parte delle compagnie di delivery tranne Just Eat. La discussione verterà sul tipo di contratto da applicare: la linea che vorrebbero seguire è la stessa dell’accordo stipulato tra i sindacati confederali Cgil-Cisl-Uil e Just Eat nel mese di marzo del 2021.
Nonostante le premesse in realtà questo accordo ha portato a un contratto peggiorativo rispetto a quello previsto dal contratto nazionale della logistica. Fatta eccezione per il riconoscimento della subordinazione del lavoro che ha sostituito un contratto da finti autonomi – scelta indiscutibilmente giusta -, il contratto applicato ai lavoratori di Just Eat in realtà ha derogato molti diritti, soprattutto in materia di salario.
Il salario orario è misero pur includendo già la 13° e la 14°; la maggiorazione della paga per le ore supplementari e straordinarie viene calcolata sulla paga oraria base risultando minore di quella oraria ordinaria.
Un altro punto fondamentale non affrontato dal contratto Just Eat è l’obbligo da parte dell’azienda di fornire i mezzi di trasporto e di protezione: non è accettabile che un rider che guadagna 12mila euro annui spenda fino alla metà del suo reddito per comprarsi il mezzo, bicicletta o motorino che sia, per lavorare.
Oltre il danno arriva anche la beffa: se il mezzo di trasporto si danneggia o si rompe, al lavoratore spesso viene inviata una lettera di licenziamento perché non può più svolgere l’attività lavorativa.
Ci dichiariamo fermamente contrari alla stipula di un contratto di questo tipo. Per questo rivendichiamo di partecipare a quel tavolo, per rappresentare davvero gli interessi dei lavoratori nel settore delle consegne a domicilio.
Chiediamo che venga applicato senza deroghe di alcun tipo il contratto nazionale della logistica per tutte le piattaforme di delivery; che vengano riconosciuti tutti i diritti e le tutele garantite da quel contratto, dal giusto salario al pagamento delle ferie e della malattia; che vengano forniti dall’azienda stessa i mezzi di trasporto e di sicurezza per lavorare, come accade in tutti i settori della logistica.
Per tutti questi inderogabili punti abbiamo indetto uno sciopero dei rider per oggi 2 novembre. Alle ore 11 in Stazione Centrale ci siamo trovati insieme ai lavoratori e ora ci stiamo spostando sotto la sede di Assodelivery per denunciare tutte le ingiustizie che subiscono, per ricordare tutti i morti e i feriti sul lavoro che sono la diretta conseguenza di questa letale competizione tra lavoratori voluta dalle compagnie di delivery e per richiedere l’applicazione del CCNL logistica mantenendo saldi tutti i diritti e le tutele previste.
La riuscita di questo sciopero sarà solo il primo passo per la costruzione di una forte rappresentanza sindacale all’interno di questo settore per potere incidere e farsi, così, portavoce degli interessi dei lavoratori.
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Désiré RABEMANANA
Corragio…cari amici lavoratori..