Menu

Morti di lavoro, superate le mille vittime nel 2022. Va introdotto il reato di omicidio sul lavoro

Dopo undici mesi i morti di lavoro in Italia hanno superato quota mille: al 30 novembre 2022 sono 1003, di cui 709 sul luogo di lavoro, 289 in itinere e 5 per Covid. La strage di lavoratrici e lavoratori va avanti così nel silenzio, rotto da qualche sussulto retorico della politica e del sindacalismo di maniera in occasione dei fatti più clamorosi.

Anche i dati diffusi dall’Inail confermano l’immutabilità di un quadro in cui chi va al lavoro lo fa a proprio rischio e pericolo, senza alcuna tutela. Secondo l’Istituto a fine ottobre sono 909 gli infortuni sul lavoro con esito mortale, su un totale di ben 595.569 denunce e un aumento percentuale del 32,9%.

Unione Sindacale di Base e Rete Iside Onlus, unite da un rapporto strategico di collaborazione su questo tema, sostengono da tempo che tutto questo avviene perché salute e sicurezza sul lavoro sono viste come un costo da ridurre, a scapito delle vite di chi lavora. Per questo, nei mesi scorsi, abbiamo lanciato una campagna per il varo di una legge che introduca nel codice penale il reato di omicidio e lesioni gravi sul lavoro: un deterrente per chi, colpevolmente, vuole accumulare profitti riducendo o aggirando le norme di sicurezza.

Il 2 dicembre USB e gli altri sindacati di base e conflittuali hanno indetto un importante sciopero generale, una mobilitazione per gridare ancora una volta con forza “basta con gli omicidi sul lavoro”, come faremo nella manifestazione nazionale di sabato 3 dicembre a Roma.

USB e Rete Iside continueranno la loro campagna per l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro, contro chi accumula profitti speculando sulle vite di chi lavora.

Riportiamo qui di seguito i dati divisi per regione:

Lombardia 148; Veneto 118; Campania 86; Piemonte 76; Emilia Romagna, Lazio 70; Puglia 65; Sicilia 63; Toscana 53; Marche 47; Calabria 38; Sardegna 29; Abruzzo 27; Trentino 19; Umbria 18; Liguria 17; Basilicata 14; Alto Adige, Estero 10; Friuli Venezia Giulia, Molise 9; Valle d’Aosta 7.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

2 Commenti


  • Pier Luigi Alba

    “Lavoratrici”…e “lavoratori” (95%)?

    Ma davvero fate?


    • Redazione Roma

      Cioe?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *