USB: via la multinazionale, niente soldi pubblici a chi ha distrutto l’azienda e il territorio!
Questa mattina, al termine del consiglio di fabbrica di Acciaierie d’Italia indetto da USB, Cgil e Uil, i vigilantes dell’ex Ilva sono intervenuti duramente contro i rappresentanti sindacali e i lavoratori che avevano dato vita a un presidio sulla via Appia.
Francesco Rizzo, coordinatore di USB Taranto e membro dell’esecutivo nazionale USB, è rimasto coinvolto nel parapiglia ed è caduto a terra, riportando sospette lesioni alle costole. Rizzo è stato poi colto da un malore, che ne ha reso necessario il ricovero in ospedale, dove attualmente si trova in osservazione.
L’Unione Sindacale di Base esprime vicinanza e solidarietà a Rizzo, e denuncia per l’ennesima volta l’atteggiamento arrogante e violento di Arcelor Mittal, la multinazionale indiana che mantiene di fatto il controllo dell’impianto di Taranto nonostante l’apporto cospicuo di fondi pubblici per la creazione di Acciaierie d’Italia.
USB biasima con forza l’intenzione del governo Meloni di prolungare ancora l’agonia di un impianto e di un’intera città con la concessione di un prestito ponte di 700 milioni ad Arcelor Mittal, e richiama Palazzo Chigi e il ministro Urso sia al dovere di difendere i lavoratori e il patrimonio industriale italiani sottraendoli alla rapacità dei predatori senza frontiere, che alla necessità di tutelare un territorio vittima di anni e anni delle malversazioni e delle politiche inquinatorie.
USB chiama alla mobilitazione i lavoratori e i cittadini e annuncerà a breve le iniziative che ci liberino una volta per tutte di Arcelor Mittal e dell’ad Lucia Morselli.
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Carlo Mazzoli
basta coi piagnistei, alla violenza di risponde con violenza: Esiste la forza della ragione, ma anche la ragione della forza. Le lotte che facemmo negli anni’60 del sec. scorso non furono affatto sofficine e nemmeno piagnucolose…