Come in Francia, in Gran Bretagna, in Portogallo, in Germania, in Grecia, anche in Italia è l’ora dello sciopero generale.
Aumenti salariali di almeno 300 euro netti in busta paga, non possiamo più aspettare. E stop ai provvedimenti inaccettabili che il governo Meloni sta assumendo in materia di appalti, di controlli sulla sicurezza, sull’autonomia differenziata, sul reddito di cittadinanza e sulla regolarizzazione dei lavoratori migranti.
Questo governo sta accelerando su una serie di provvedimenti che aumentano la precarietà e la ricattabilità dei lavoratori e che sono destinati ad aumentare le sofferenze per una larga parte del Paese; non interviene per difendere il potere d’acquisto di salari e pensioni, che stanno subendo un forte ridimensionamento a causa dell’impennata dei prezzi e di un sistema contrattuale bloccato da anni; e trascina sempre più il Paese dentro una guerra dagli esiti imprevedibili.
Dobbiamo fermarli!
Mentre in Europa si moltiplicano gli scioperi e le proteste del movimento sindacale, qui in Italia la situazione è ferma a causa del patto tra Confindustria e Cgil, Cisl e Uil. Il falso obiettivo del taglio del cuneo fiscale, che porterebbe a perdere sul terreno dei servizi quello che i lavoratori potrebbero recuperare in busta paga, non può essere la soluzione. Per aumentare i salari occorre aumentare i salari.
Sotto lo slogan
ALZATE I SALARI ABBASSATE LE ARMI – SUBITO 300 EURO DI AUMENTO IN BUSTA PAGA
L’USB invita tutte le categorie a costruire lo sciopero generale per il prossimo 26 maggio e ad utilizzare la data del Primo Maggio come occasione di proteste e manifestazioni di piazza che servano a promuovere la giornata di mobilitazione nazionale.
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