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Rapporto Ocse. Crollano i redditi delle famiglie. In Italia siamo a meno 3,5

L’ultimo rapporto dell’Ocse sui salari conferma che, onostante la crescita moderata nel terzo e nel quarto trimestre, su base annua il reddito reale delle famiglie nei paesi dell’Ocse è diminuito del 3,8%, il calo annuale più consistente dall’inizio della serie.

In Italia, il reddito reale delle famiglie è nel quarto trimestre è diminuito del 3,5% “a causa dell’impennata dei prezzi dell’energia, che ha portato a un’inflazione elevata” compromettendolo “in termini reali”. Si conferma così la costante della riduzione dei salari che in Italia colpisce lavoratrici e lavoratori da trenta anni senza mai aver visto una controtendenza.

I diversi approcci adottati dai Paesi OCSE per indicizzare i sistemi fiscali e previdenziali all’inflazione rivelano che 17 Paesi OCSE adeguano automaticamente i sistemi fiscali sul reddito delle persone fisiche in linea con l’inflazione, mentre gli altri 21 lo fanno su base discrezionale. I contributi previdenziali e le prestazioni in denaro vengono adeguati automaticamente rispettivamente in 21 e 19 Paesi.

Il rapporto evidenzia che le famiglie a basso reddito con figli sono più vulnerabili agli aumenti delle aliquote fiscali effettive quando i sistemi fiscali e previdenziali non sono completamente adeguati all’inflazione.

Il rapporto si concentra sul confronto tra Paesi relativamente al cuneo fiscale sul lavoro – definito come il totale delle imposte sul lavoro pagate da dipendenti e datori di lavoro, meno gli assegni familiari, come percentuale del costo del lavoro. L’Cose prende in esame otto diverse tipologie di famiglie, che variano per livello di reddito e composizione del nucleo familiare. Per un lavoratore single che percepisce un salario medio, il cuneo fiscale varia dal 53% in Belgio allo 0% in Colombia nel 2022, con una media del 34,6% nell’intera OCSE.

In media nell’OCSE, il cuneo fiscale per un genitore single che guadagna il 67% del salario medio è aumentato di 1,6 punti percentuali tra il 2021 e il 2022, raggiungendo il 16,6%, l’aumento annuale più consistente del cuneo fiscale medio dal 2000 per una qualsiasi delle otto tipologie di famiglia considerate nel rapporto. Per una coppia con un solo lavoratore che percepisce un salario medio e due figli, il cuneo fiscale medio del 25,6% nel 2022 riflette un aumento di 1,1 punti percentuali rispetto all’anno precedente – l’incremento maggiore per questa tipologia di famiglia dal 2000.

Il rapporto Taxing Wages 2023 dell’Ocse consente di confrontare i costi del lavoro e la posizione fiscale e previdenziale complessiva dei Paesi capitalisti più avanzati. Analizza le imposte sul reddito pagate dai dipendenti, le prestazioni in denaro ricevute dalle famiglie dei lavoratori e i relativi contributi previdenziali e le imposte sui salari versati dai dipendenti e dai datori di lavoro.

L’emergenza bassi salari in Italia, già obiettivo delle mobilitazioni sindacali in corso in tutta Europa, è al centro dello sciopero generale convocato dalla Usb per il prossimo 26 maggio.

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