Menu

In piazza a Napoli contro la cancellazione del reddito. Riprende la protesta

Anche se i numeri della mobilitazione non sono ancora quelli necessari, stamattina l’annunciata protesta dei percettori del Reddito di Cittadinanza che si è svolta a Napoli – dopo i reiterati tagli a questo indispensabile strumento di protezione sociale – ha fatto vedere la determinazione che serve per reclamare un diritto sacrosanto.

E segnala la gravità di una condizione sociale, che specie al Sud, peggiora costantemente sotto i colpi della crisi.

Dopo il concentramento a Piazza Garibaldi il corteo dei percettori o ex, sostenuto da attivisti politici e sociali, si è diretto ad una rampa di accesso alle Autostrade e alla Tangenziale, intenzionato a bloccarla.

Una protesta che inizia ad essere più decisa a fronte di un atteggiamento del Governo nazionale arrogante ed antisociale, nonché all’inettitudine delle istituzioni regionali e comunali le quali – sostanzialmente – sono subalterne ai desiderata del Governo e delle classi dominanti.

La Regione Campania e le Amministrazioni Comunali più importanti della Campania non hanno fin qui alzato la voce (e nemmeno un dito!) per presentare al Governo nazionale e al Ministero del lavoro – da un lato – le cifre della complicata situazione economico-sociale che si vive al Sud né, dall’altro, hanno protestato per dover reggere (senza riuscirci) il peso politico e materiale di centinaia di migliaia di singoli e di famiglie che già si vanno rivolgendo alle “istituzioni più vicine”.

Insomma – dopo le abituali quanto scontate chiacchiere di rito di un De Luca o di un Manfredi a proposito delle “nuove povertà” – regna il silenzio su questi temi, mentre il Governo procede indisturbato la sua crociata culturale, politica e materiale contro il Reddito di Cittadinanza.

La protesta di questa mattina ha sperimentato a più riprese la solita dose di “terapia del manganello”, ma ha saputo esemplificare concretamente la volontà di non abbassare la testa contro un odioso provvedimento governativo, concepito con un forte messaggio di “guerra ai poveri e alla marginalità economica e sociale”.

E’ evidente che la manifestazione di questa mattina a Napoli (sarà replicata il prossimo lunedì 4 settembre, sotto la sede della Regione Campania) è solo l’avvio di una mobilitazione sociale che – partendo dal dato oggettivo del costante peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro, certificati dagli stessi indicatori statistici ufficiali – dovrà allargarsi, strutturarsi organizzativamente e collegarsi al complesso delle vertenze sociali e sindacali nel paese.

La questione sociale è tuttora opacizzata, distorta e in parte “oscura”, ma è ormai una  condizione diffusa, seria e drammatica. Una materia sociale che morde sulla viva pelle di tantissime persone. Occorre riportarla al centro del dibattito e dell’agenda politica.

Solo la lotta potrà farlo!

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

2 Commenti


  • Maurizio

    Se da Napoli parte la riscossa degli sfruttati non ci saranno abbastanza manganelli per proteggere il loro status quo


  • Giancarlo Staffo

    In difesa del reddito serve unità di tutto il sindacalismo conflittuale e di tutte le opposizioni di classe

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *