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Ita perde per la terza volta, il giudice reintegra oltre 170 dipendenti

Il dispositivo di accoglimento dei diritti previsti dall’art. 2112 come richiesto dai lavoratori discriminati da ITA emesso oggi dal giudice di Roma Mormile, si aggiunge a quelli del medesimo tribunale di Roma e Milano emessi da giugno ad oggi.

Si accentua il cambio di rotta nell’interpretazione della cessione di ramo d’azienda, la cui ostinata negazione è stato lo strumento utilizzato dall’apparato di ITA per attivare modalità opache e un sistema indegno fatto di favoritismi e nepotismi, considerato che l’azienda è interamente posseduta dallo Stato.

Appare un segnale positivo il fatto che i giudici, che hanno ottenuto il contratto di cessione, si stiano orientando per dare ragione ai lavoratori, a differenza di altri che li avevano preceduti ma che non disponevano di tale documento.

La storia e la cronaca ci insegnano che le aziende non falliscono perché rispettano le sentenze ma perché si sono appoggiate su accordi illegittimi, spesso avallati da governi e istituzioni che hanno pensato a scorciatoie di cui i lavoratori avrebbero pagato il conto.

Sono state deliberatamente ignorate le conseguenze in termini di licenziamenti e riduzioni di personale, con il bene placido dei sindacalisti di turno. Un disastro sociale che si lega anche ai risultati economici dell’esercizio di ITA più che preoccupanti. Quindi a nulla è servito tagliare e frantumare Alitalia, c’è ne accorgiamo oggi.

USB ha da subito messo in guardia l’allora presidente Altavilla a cambiare approccio. La discontinuità è stata brandita come una clava contro i dipendenti, senza buon senso e con cattiveria.

Questo dispositivo, di cui aspettiamo di leggere le motivazioni, offre un incoraggiamento alla resistenza di chi ha subito i torti di questa ristrutturazione, folle e inutile. Questa sentenza è un argomento convincente ad avviare da subito il lavoro di superamento del contenzioso e di ricostruzione di un tessuto unico presupposto accettabile per rimettere ITA nella giusta rotta, anche nell’ottica del passaggio a Lufthansa.

Il Governo non può più far finta di nulla. I lavoratori hanno già espresso un giudizio totalmente negativo su quanto predisposto dall’Esecutivo, anche con l’ultimo DDL 104 che si è abbattuto con ingiustizia sui cassaintegrati.

Meloni non può più far finta di non vedere.

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