È stato, purtroppo, sfregiato il murale dedicato a Luana D’Orazio dell’artista Jorit che si trova a Roma presso l’Ex Snia. Il gesto, a vedere le scritte con cui è stata danneggiata l’opera, è da ricondurre alla recente presenza dell’artista partenopeo a Sochi, in Russia, in occasione del Festival della Gioventù e alle relative polemiche successive riguardo la guerra in Ucraina.
Luana era una giovanissima operaia, uccisa sul lavoro nel 2021 a 22 anni dopo essere trascinata stata all’interno del macchinario su cui lavorava: l’inchiesta successiva ha chiarito come quest’ultimo fosse stato manomesso, con le misure di sicurezza rimosse per farlo andare più veloce.
La sua storia è stata tra le più tragiche in un contesto come quello italiano dove sono oltre mille i morti sul lavoro ogni anno: Luana è diventata, suo malgrado, una testimonianza per fermare questa strage di cui, lontano dai fatti tragici come la recente strage dell’Esselunga di Firenze, nel nostro Paese si parla molto poco.
È assurdo che un’opera simile sia diventata bersaglio di un atto vandalico, riguardando qualcosa che niente ha a che fare con il conflitto tra Ucraina e Russia. Esprimiamo solidarietà all’artista Jorit ma anche e soprattutto ai familiari di Luana che stanno facendo tanto per tenere vivo il ricordo della giovane, in particolare alla madre Emma che si è spesa in prima persona più volte per l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro nel codice penale.
Condanniamo questo atto insensato, tornando a dire con forza basta guerre e basta spese militari, no al coinvolgimento dell’Italia in tutte le guerre e no all’economia di guerra che impoverisce ulteriormente le categorie più svantaggiate della nostra società.
Abbiamo saputo che il murale è in fase di ripristino, ce ne rallegriamo e ribadiamo: le vittime del lavoro non si toccano.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa