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Via Tavares, il manager che ha preso 100mila euro al giorno per distruggere il futuro dell’automotive in Italia

Anche nel settore dell’auto il 13 dicembre sarà SCIOPERO GENERALE!

Di Carlo Tavares non sentiremo sicuramente la mancanza. L’amministratore delegato da 36 milioni di euro all’anno; 100mila euro al giorno di stipendio per un manager che ha saputo soltanto depauperare ulteriormente l’industria dell’auto il nostro paese in favore della Francia.

Per l’Italia infatti l’unico “piano industriale” era quello della rapida dismissione degli stabilimenti, l’utilizzo massiccio di ammortizzatori sociali a carico della collettività, la richiesta continua di incentivi ed i regolari ricatti nei confronti del Governo e dei lavoratori Italiani.

Il problema di queste dimissioni però è che queste non produrranno alcun cambiamento, anzi. Serviranno da ulteriore cortina fumogena agli Elkann, che è praticamente dai tempi di Marchionne che non investono più un euro nel settore dell’auto in Italia. E mentre qualcuno già si affanna a chiedere al prossimo amministratore delegato di essere più “umano” e di avere a cuore le sorti di Stellantis, negli stabilimenti italiani si continua a dismettere pezzi di produzione, a delocalizzare in assenza di alcuna alternativa credibile.

In tutto questo ci si mette pure il nostro Governo, che in pieno ossequio all’economia di guerra europea toglie i fondi speciali di settore (4,6 miliardi di fondo automotive cancellato) e non offre alcuna risposta in merito a come si riporta nel nostro paese una produzione dell’auto a numeri ridicoli, da dopoguerra.

La nostra organizzazione sta denunciando e continuerà a denunciare il disastro italiano del settore auto. Dal polo produttivo di Torino, passando per Termoli fino ad Atessa. Non c’è un solo stabilimento che non sta subendo le conseguenze dirette di anni di politiche sbagliate e scelte aziendali di un padronato arraffone e senza scrupoli.

Per USB bisogna determinare subito garanzie per tutti i lavoratori in un ottica di intervento pubblico largo di tipo straordinario, utile a consolidare le produzioni e a stabilire un piano strategico capace di guardare oltre i vari plant, per tutelare al massimo i posti di lavoro dentro le transizioni elettrica e digitale.

Riteniamo che il ruolo pubblico sia centrale nello stabilire le politiche industriali, il fabbisogno di investimenti a lungo termine, le infrastrutture necessarie, un piano di riconversione delle competenze di di lavoratrici e lavoratori. Anche all’ultimo tavolo ministeriale abbiamo posto con forza la necessità di reggere questo processo anche con un intervento sulle politiche del lavoro a partire dalla necessità di rivedere gli ammortizzatori sociali (dove va prevista l’integrazione salariale al 100%) fino all’introduzione della riduzione di orario a parità di salario come ulteriore modalità per sostenere l’occupazione.

Serve infine aumentare i salari per spingere i consumi. Oggi un operaio non riesce a comprarsi l’auto che produce e le conseguenze sono davanti gli occhi di tutti, con un mercato dell’elettrico orientato ad una fascia di reddito ridotta ad una nicchia.

Per sostenere queste rivendicazioni invitiamo tutti i lavoratori e le lavoratrici del settore auto ad aderire allo SCIOPERO GENERALE 13 DICEMBRE proclamato dall’Unione Sindacale di Base.

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