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Taranto. Gli operai ex Ilva bloccano la statale

Alla ex Ilva di Taranto, questa mattina dopo le assemblee è partita l’occupazione dello stabilimento siderurgico da parte dei lavoratori, inclusi quelli degli appalti sono stati avviati presidi a oltranza e blocchi stradali. La statale Appia è stata bloccata dagli operai. Ascolta QUI l’intervento di Francesco Rizzo dell’Usb.

Al grido di “vergogna, vergogna” gli operai hanno messo sotto accusa il governo e i commissari, chiedendo la revoca del piano presentato nei giorni scorsi e garanzie certe sulla decarbonizzazione, il futuro produttivo l’occupazione, oltre alla riconvocazione immediata del tavolo a Palazzo Chigi. Al termine delle assemblee, centinaia di operai si sono mossi in corteo dalla portineria verso la direzione, trovando l’ingresso sbarrato. A quel punto si sono diretti sulla statale e hanno dato vita ad un blocco stradale che ha coinvolto anche la bretella che porta al varco dell’Eni per lo scarico e carico.

La mobilitazione prevede uno sciopero di 24 ore, ma i sindacati non escludono che la protesta possa proseguire a oltranza.

Il percorso proposto dal Governo e dall’azienda contraddice apertamente il piano di rilancio indicato dai Commissari un anno fa, e la strada scelta oggi va verso la dismissione dell’intero gruppo, finalizzata alla vendita al ribasso a fondi privati – in larga parte stranieri.

Il Governo continua a ripetere che la nazionalizzazione non sarebbe possibile, ma evita di affrontare il tema vero: la mancanza di risorse e la totale assenza di una scelta politica di intervento pubblico. Lo strumento del controllo pubblico esiste, è pienamente costituzionale e già utilizzato anche in Italia. Ed è esattamente ciò che USB chiede da tredici anni.

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