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Taranto. Un convegno sulle fabbriche della morte

Oggi a Taranto dalle 14 alle 19  alla Biblioteca comunale (piazzale Bestat) si tiene una assemblea nazionale promossa dalla Rete nazionale per la sicurezza sul lavoro che dà seguito alla  riunione nazionale della Rete tenutasi a Roma il 6 ottobre. L’incontro di oggi sarà un confronto con quei settori delle masse che in fabbrica e in città stanno contrastando Riva e il governo dei padroni, ci saranno rappresentanti di operai ilva, della lega ambiente, militanti politici di sinistra da sempre attivi nella fabbrica e città, attivisti sindacali di base, donne, disoccupati.
Si segnala la ripresa del processo Thyssenkrupp a Torino a 5 anni dalla strage e a meno di due dalla sentenza che ha condannato i padroni assassini, ma c’è anche l’altro grande processo di Torino, il processo Eternit e le sue vicende e condanne, che torneranno a vivere a Taranto nel legame annunciato e richiesto daì lavoratori coscienti e cittadini di Taranto quando dicevano “Eternit come Ilva” per quando riguarda la condanna dei padroni, ma anche per la massiccia presenza di operai, familiari e cittadini colpiti e risarciti che a Taranto occorrerà realizzare quando si arriverà ai processi. La ripresa
del processo Eternit avviene mentre si è appena celebrata una altra inutile conferenza nazionale governativa sull’amianto, della quale nell’assemblea si analizzerà e valorizzerà l’opposizione.
Da Bergamo si analizzerà la battaglia per la sicurezza in fabbrica in un’altra grande fabbrica siderurgica, la Dalmine e altre fabbriche bergamasche dove più volte alla denuncia si è unita la lotta e la vertenza che ha portato risultati concreti ai
lavoratori, dimostrando che questa battaglia si fa con gli operai in fabbrica e gli operai in fabbrica possono condurla e dobbiamo far si che la questione Ilva diventi la questione più generale delle fabbriche siderurgiche che ovunque sono fattore di danni alla salute degli operai, anche quando non portano a situazioni drammatiche come l’Ilva di Taranto.
Da Milano e Lombardia arriva a Taranto anche la battaglia dell’Eureco di Paderno Dugnano, pienamente in corso, e dei cittadini control’amianto di Cremona, dell’Arvedi, della sanità, delle scuole non in sicurezza.
Da Marghera, una storia che ha anticipato per molti aspetti Taranto, di problemi di coniugazione di salaute e ambiente, ma anche la quotidiana guerra di lotte e vertenze dei settori precari e sfruttati spesso di immigrati in fabbrica o nel trasporto che molte volte hanno al centro la sicurezza negata e la salute dei lavoratori.
Altre vicende saranno poi affrontate nell’assemblea, come quella di Napoli dove da tempo si vuole lottare sul terreno della sicurezza in fabbrica e l’inquinamento su posizioni di classe e in maniera sistematica, ma dove ancora nonostante le forze disponibili e attive non si riesce a dare linea di massa e continuità a questa battaglia sia sui posti di lavoro, ma anche
nelle università e sul territorio
C’è poi il caso di Molfetta e la sua strage targata ENI, a cui finora l’ENI è scampata; il caso della Marlane di Praia a Mare che meriterebbe di essere messa in rete come questione esemplare e battaglia esemplare già in corso non solo in Tribunale ma anche sul territorio. Altre vicende ancora di cui si parla poco o non si parla affatto ancora come la Solvay in Toscana e la Goodyear nel Lazio dove l’azienda è difesa contro gli operai dal ministro della giustizia Severino.
Quindi la Sicilia con la sua taranto Gela, dei cantieri navali, della strage di Mineo, vicende portate all’assemblea dai compagni di Palermo che non hanno mai cessato un minuto di denunciare e lottare anche da soli su tutto questo .
Quindi una assemblea per l’Iva e sull’ilva, ma dove l’Ilva è parte di un tutto o, è parte di una rete necessaria, formale o informale che sia, di una battaglia di classe e di civiltà nazionale per una rivoluzione politica e sociale che affermi  il primatodella vita e della condizione operaia e proletaria sul profitto come dice il documento costitutivo del 26 ottobre
2007 della Rete nazionale per la sicurezza sul lavoro.

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