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Verità e giustizia per Viareggio. Solidarietà a Riccardo

Un presidio di solidarietà il 4 giugno, a partire dalle ore 9, davanti al tribunale di Lucca in occasione della quinta udienza che deciderà sul reintegro di Riccardo Antonini, il ferroviere licenziato dalle Ferrovie dello Stato il 7 novembre 2011 dopo diffide (luglio) e i 10 gg di sospensione (lo scorso agosto).
Ancora una volta un rls, rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, colpito dal più drastico dei provvedimenti disciplinari. Riccardo, dipendente di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana, controllata dal gruppo Fs), è stato licenziato da Moretti (A.D. del gruppo Fs) per “situazione di evidente conflitto di interessi”, senza preavviso e “per giusta causa”, come era scritto sulla lettera che si è vista recapitare a casa, a mezzo raccomandata con ricevuto di ritorno.
La sua colpa? Secondo il cavalier Moretti la consulenza gratuita di parte che svolgeva (gratuitamente) per alcuni familiari delle vittime della strage di Viareggio (in seguito poi per il sindacato) ha “compromesso il rapporto di fiducia”, in via definitiva…
Poi c’è l’accusa di “denigrazione” e “calunnia” di cui il cav. sarebbe stato fatto oggetto alla festa del Pd di Genova, il 9 settembre 2011 (Moretti era stato inviato per discutere di Alta Velocità. Il dibattito non si è tenuto per le contestazioni di cui è stato fatto oggetto – era presente anche una folta delegazione No Tav proveniente dalla Val di Susa – e alla fine ha lasciato la festa, accompagnato dai fischi). Riccardo, secondo Moretti, che aveva partecipato insieme ai familiari delle vittime di Viareggio, sarebbe stato l’organizzatore di quella contestazione … Accuse del tutto pretesuose, ovviamente, che vengono rigettatate al mittente.
“(…) Il licenziamento di Riccardo è stato la conseguenza di una permanente e straordinaria mobilitazione finalizzata ad accertare responsabilità e verità sulla strage ferroviaria”, scrive l’Associazione dei familiari delle vittime di viareggio “Ilmondochevorrei”, l’assemblea29giugno e Medicina democratica Viareggio nella nota che fa appello alla “più ampia mobilitazione” per le giornate di lunedì e martedì.
“Riccardo è stato licenziato”, continua la nota, “per il suo impegno a fianco dei familiari nella strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno ‘09 e per aver partecipato alla manifestazione del Pd a Genova conclusasi con la contestazione a Moretti”.
L’udienza del 4 giugno dovrebbe essere quella definitiva, che si concluderà con la sentenza, mentre crescono le attestazioni di solidarietà nei confronti del ferroviere licenziato.

Lunedì, intanto, al Polo fieristico di Lucca riprende l’udienza preliminare sulla strage di Viareggio – la prima parte dell’udienza preliminare si era conclusa il 27 maggio – che deciderà sul rinvio a gtà: Gatx, Jungenthal, Cima riparazioni (certificata Trenitalia). Le accuse? Uguali per tutti: omicidio colposo, lesioni colpose plurime, incendio e disastro ferroviario colposi.
Nella stessa occasione si decide anche sul rinvio a giudizio di 33 persone. Oltre alle società, infatti, ci sono i vertici di Trenitalia, tra cui lo stesso Mauro Moretti (che, insomma, pretende di licenziare i dipendenti che sono anche testimoni o esperti, in omaggio alla “legge uguale per tutti” e al rispetto delle regole democratiche…).

via ponchielli giugno 2010

A smentire le parole dell’A.d. Moretti, invece, quelle che riecheggiano nella mente di tutti tipo: “nelle ferrovie non esiste un problema di sicurezza” e …a Viareggio “si è verificato uno ‘spiacevolissimo episodio'” … continua a pensarci la cronaca… Oltre ai 32 morti, le decine di feriti e una città intera, Viareggio, che da 4 anni continua a chiedere “verità e giustizia”, sono 38 i lavoratori morti sui binari dal 2007 ad oggi. Il 12 maggio, per non andare troppo lontano, nella stazione di Napoli C.le, un manovratore di 54 anni è rimasto schiacciato fra due vagoni mentre il 31 maggio, nella stazione di Milano, un dipendente di Rfi di 61 anni è stato investito da un treno in manovra.

protesta sotto le fs roma

Il problema ‘sicurezza’ in ferrovia è un dramma all’ordine del giorno del quale si continua a far finta di niente”, denunciano, non da oggi, lavoratori e lavoratrici delle ferrovie. Ma restano inascoltati. Anzi, vengono licenziati.

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