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Lecce. Operaio morto, in manette l’amministratore della Scarlino

E’ finito in manette l’amministratore unico del salumificio “Scarlino”, il 51enne Attilio Scarlino, arrestato questa mattina su ordine della Procura di Lecce. L’arresto è stato ordinato in conseguenza della morte, lo scorso 30 agosto, di Mario Orlando, l’operaio 53enne di Taurisano che è morto stritolato da un’impastatrice di carne alla quale stava lavorando. Nei guai non ci è finito solo Attilio Scarlino, ma nel registro degli indagati ci sono finito anche Antonio Scarlino, responsabile della sicurezza dell’azienda che produce salumi, in particolare wurstel, e Luigi De Paola, capo reparto.

Nei loro confronti erano stati ipotizzati i reati di rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro e di morte come conseguenza di altro reato. I macchinari utilizzati all’interno dell’azienda, infatti, erano dotati di un sistema di sicurezza che, in caso di avvicinamento alla stessa, ne prevedevano l’immediato stop. Un sistema che, secondo quanto appurato nel corso delle indagini, sarebbe stato però rimosso per ordine della direzione dell’azienda per accelerare i ritmi di lavoro. Un accorgimento per velocizzare la produzione che a Mario Orlando è costato la vita. Anche un collega della vittima, l’operaio Mario De Icco, è ancora indagato perché avrebbe inavvertitamente azionato l’impastatrice che ha ucciso Orlando mentre puliva il macchinario.

 

Secondo il procuratore Cataldo Motta, per ordine dei dirigenti era stato rimosso un cancelletto che inibiva l’accesso degli operai all’impastatrice durante le operazioni di pulizia. Allo stesso tempo però il dispositivo di sicurezza era stato bloccato in modo tale che il cancello risultasse esistente e chiuso adeguatamente. Mentre l’azienda era sotto sequestro dopo l’incidente mortale, inoltre, qualcuno ha violato i sigilli proprio per rimontare un cancello di sicurezza su un’insaccatrice, per dimostrare che l’azienda rispettava le misure di sicurezza. 

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