Nuova tragedia sul lavoro, questa volta in Calabria. Nella zona industriale di Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro, oggi pomeriggio un silos è esploso provocando la morte di due lavoratori. Oltre ai due operai che erano impegnati nella manutenzione dell’impianto e che non ce l’hanno fatta, un terzo lavoratore è rimasto gravemente ferito a causa dello scoppio, ed ha riportato ustioni su tutto il corpo.
L’esplosione è avvenuta all’interno dello stabilimento di San Pietro Lametino della Ilsap Biopro, un’azienda che produce oli raffinati, biomasse, glicerina e biodiesel. I vigili del fuoco stanno perciò accertando la natura dei gas che si sono liberati nell’aria, per evitare la diffusione di sostanze pericolose. La magistratura sta già indagando sulla dinamica dell’incidente.
Di seguito il comunicato della Federazione della Calabria dell’Usb
Ancora caduti sul lavoro!
USB Calabria lista a lutto le sue bandiere e saluta i lavoratori colpiti.
La USB Calabria esprime tutta la solidarietà e vicinanza alle famiglie dei lavoratori rimasti uccisi e di quello gravemente ferito, nell’esplosione alla fabbrica per la trasformazione di oli combustibili a Lamezia Terme.
Ancora una volta, purtroppo, ci viene chiesto di convivere con l’idea che delle persone escano da casa per andare a lavorare, senza farvi più ritorno.
Ma noi non ci riusciamo.
Anche in momenti come questi, infatti, non si può fare a meno di pensare come la crisi in atto sia stata l’occasione per far abbassare gli standard di sicurezza dei luoghi di lavoro e fatto passare in secondo piano problemi basilari come l’incolumità fisica e psichica di chi vi lavora.
Siamo sicuri che si dirà che gli impianti erano a norma e che è stato solo un terribile ed imprevedibile incidente, ma la triste realtà è che oggi tre famiglie del lametino sono state colpite da una terribile sciagura che sconvolgerà le loro vite e, almeno per rispetto loro, questa volta non tiriamo in ballo la fatalità.
Lamezia Terme, 12 settembre 2013
Federazione regionale
USB Calabria
Un morto sul lavoro anche a Pordenone
Antonio di Bernardo, un operaio di 54 anni è morto, schiacciato da un mezzo cingolato, all’interno di un cantiere edile di Roveredo in Piano (Pordenone). L’incidente à avvenuto intorno alle ore 16 di oggi mentre l’uomo stava lavorando all’ampliamento di una cava. Secondo una prima ricostruzione l’uomo, originario di Frisanco (Pordenone) sarebbe salito sul cingolato per accendere il mezzo restando però imprigionato dalla macchina operatrice che sembrava avere la marcia innestata, ed è rimasto dilaniato morendo all’istante.
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Vjola
Un fatto gravissimo che rivela la noncuranza e la negligenza che costano la vita a persone che lavorano ma che trovano la morte in un giorno qualsiasi così come successe a Campello sul Clitunno nel 2006 dove scoppiarono due silos e dove trovarono la morte 4 operai e che viene riportata dalla foto dell’articolo.