Scandalo al ministero dei trasporti: nascosti i risultati dell’inchiesta sul pericolo di deragliamenti in europa
Censurata la relazione della commissione d’inchiesta
Dall’inchiesta sul disastro di Bressanone del 6 giugno 2012, esce un quadro inquietante sulla trasparenza delle ‘investigazioni’ svolte dal ministero
Con la lettera riportata in fondo a questa mail abbiamo inviato all’ansf la relazione completa e autentica,
Un fatto inaudito e gravissimo: manipolata la relazione conclusiva dell’inchiesta Il 14 luglio 2014 sul sito ministeriale è stata pubblicata la relazione riguardo l’incidente di
Bressanone ma questa – incredibilmente ed inverosibilmente – è risultata censurata ed oscurata in molte delle sue parti più significative riguardo il coinvolgimento della società
proprietaria dei carri coinvolti e dell’officina di manutenzione che aveva effettuato il
montaggio (calettamento) delle ruote. Qui sopra una delle pagine censurate
Abbiamo inviato all’Ansf la relazione autentica
Nel dubbio – alimentato da una confusione istituzionale che non agevola la prevenzione degli incidenti – come redazione abbiamo deciso di inviare ufficialmente e solennemente, con una lettera, la vera relazione – autentica e completa – al direttore dell’ANSF, Amedeo Gargiulo, in modo da indurre ciascun soggetto coinvolto ad assumere le proprie responsabilità. La relazione censurata presenta circa 30 pagine oscurate.
Il ministro responsabile diretto dell’ufficio
L’Ufficio Investigazioni è posto per legge sotto la diretta responsabilità del ministro, al di fuori delle gerarchie interne al ministero, proprio per garantirne l’indipendenza. Per questo riteniamo – salvo diversi e più gravi profili di ordine penale – che il comportamento censorio tenuto dal Direttore dell’Ufficio sia affrontato mediante un urgente chiarimento istituzionale, tenuto conto del grave allarme – oscurato, o quanto meno ritardato – sul pericolo deragliamento derivante dagli assi ‘calettati’ in modo inadeguato e circolanti tutt’oggi in Europa.
Trasparenza necessaria
La sicurezza ferroviaria – già peggiorata dalle liberalizzazioni e privatizzazioni in atto – necessita della massima trasparenza, per questo chiediamo al ministro di restituire credibilità e trasparenza all’Ufficio Investigazioni ferroviarie, posto sotto la sua diretta responsabilità, anche al fine di fugare ogni dubbio in merito a eventuali condizionamenti esterni su temi sensibili per l’industria ferroviaria
Gallori: “ma Pittaluga ha mai visto un incidente ferroviario?”
“Riteniamo gravissimo – dice Ezio Gallori – che un dirigente ministeriale si permetta di censurare la relazione di una commissione d’inchiesta indipendente. Se il ferroviere Riccardo Antonini è stato licenziato da Moretti per il solo fatto di non aver rispettato “il codice etico” – si interroga il nostro anziano redattore, macchinista per oltre 40 anni – che fine dovrebbe fare il dott. Pittaluga?
In 50 anni di ferrovia ciò non era mai avvenuto e forse il Pittaluga non ha mai visto i disastri ferroviari e le vittime dei viaggiatori causate da un semplice svio di un carro merci”.
LA LETTERA URGENTE AL DIRETTORE DELL’ANSF:
Al direttore dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria
Amedeo GARGIULO
Al ministro dei Trasporti, Maurizio LUPI
E p.c. all’Amministratore delegato di RFI Spa Maurizio GENTILE
all’Amministratore delegato di Fs Spa Michele ELIA
Alle Organizzazione sindacali del settore ferroviario
Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Fast, Orsa, Usb, Cub, Cat
Ai lavoratori interessati
Agli utenti del servizio ferroviario
Agli Organi d’informazione
Oggetto: grave pericolo di deragliamento per treni in circolazione nella UE. Disastro ferroviario di Bressanone del 6 giugno 2012. INVIO RELAZIONE AUTENTICA della Commissione e richiesta adozione ‘raccomandazioni’ e misure urgenti di tutela della sicurezza collettiva.
Gentile direttore,
nei giorni scorsi abbiamo ricevuto in redazione una segnalazione da parte del Presidente della Commissione d’inchiesta, ing, Roberto Focherini, per le indagini sul disastro ferroviario avvenuto nella stazione di Bressanone il 6 giugno 2012, causato dallo ‘scalettamento’ (ovvero lo sfilamento di alcune ruote di un carro merci dal proprio asse), riguardo una ‘alterazione’ della relazione conclusiva d’indagine, pubblicata sul sito istituzionale del ministero, mediante oscuramento, ovvero ‘censura’ con barre nere di circa trenta pagine.
Nella stessa nota si evidenziava, inoltre, il mancato recepimento da parte del Direttore dell’Ufficio Investigazioni delle dieci raccomandazioni formulate dalla Commissione medesima in esito alle indagini ed agli accertamenti svolti sulle cause dell’incidente, riconducibili in estrema sintesi, ad un errato metodo di montaggio delle ruote da parte dell’officina interessata.
Nella nota ricevuta si legge inoltre che “gli accertamenti sulle lavorazioni mostrano che molto probabilmente, stanno attualmente circolando in Europa decine e forse centinaia di ruote, a rischio di ‘scalettamento’, in quanto non rispettano le norme UIC in proposito”. La relazione, inoltre, “ha anche dimostrato e fatto emergere un “modus operandi” di Obb TS che ha portato a far circolare migliaia di carri al limite con le normative o sotto tale limite”.
Da una sommaria analisi abbiamo potuto accertare che la relazione pubblicata dal Ministero risulta effettivamente ‘censurata’ – in parti molto significative, riguardanti, in particolare, l’attualità e la concretezza del rischio di deragliamento dei treni composti da carri con ruote montate col medesimo metodo – rispetto a quella autentica, inviataci dai membri della Commissione d’indagine e vidimata in originale su ogni foglio.
Ciò premesso, nel dubbio che l’Agenzia non abbia ricevuta dal Ministero la relazione autentica, completa delle considerazioni sull’attualità del rischi e delle dieci ‘raccomandazioni’ e stante l’interesse primario dei ferrovieri a prevenire i rischi di nuovi deragliamenti sempre potenzialmente disastrosi e/o catastrofici – vogliamo che quanto accaduto a Viareggio il 29 giugno 2009 non accada mai più – Le inviamo formalmente la relazione autentica, così come ci è stata recapitata, al fine di adottare, come ANSF, oltre a quanto già fatto, ogni provvedimento e/o misura tecnica per prevenire altri deragliamenti.
In considerazione della gravità dell’accaduto, chiediamo al ministro di restituire credibilità e trasparenza all’Ufficio Investigazioni ferroviarie, posto sotto la sua diretta responsabilità anche al fine di fugare ogni dubbio in merito a eventuali condizionamenti esterni su temi sensibili per l’industria ferroviaria.
A prescindere dalle possibili diverse interpretazioni tecniche sullo specifico incidente chiediamo siano avviati gli opportuni accertamenti e adottate tutte le iniziative ritenute necessarie.
Firenze, 28 luglio 2014
La redazione di ‘ancora IN Marcia!’
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