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Strage sul lavoro in Puglia: sette morti e dieci feriti

Sul lavoro è sempre strage. E non si dica che è questione di improvvisazione, produzione artigianale, fatalità.

I sette morti e la decina di feriti, quattro dei quali gravissimi, sono il risultato della “normale” svalutazione del lavoro umano, delle vite di quelli che sono disposti a chiudere entrambi gli occhi sulla propria sicurezza pur di guadagnarsi una giornata. Della forza del ricatto della povertà di chi deve vendere la propria forza lavoro, a qualsiasi prezzo, per tentare di restare in vita. Una povertà senza confine e senza nazione. Ta le vittime, infatti, ci sarebbero due indiani, un albanese e tre italiani.

Le prime testimonianze di persone che avevano lavorato in quello stabilimento, non per caso, parlano di “lavoro a ritmi frenetici”, senza pause, con temperature ambientali – in queste settimane – assolutamente insopportabili. Ma nessuna protesta, perché da quelle parti avere un lavoro, per quanto poco pagato, sembra già una fortuna.

 Si lavorava ai fuochi artificiali per le sagre paesano che servono ad attirare turisti o a dar corpo ad antiche tradizioni, è vero, ma è sempre la velocità, lo “sbrigatevi” urlato da un capo, la sottovalutazione delle procedure – specie quando si lavora con certi materali – a scatenare l’incidente che solo gli assassini seriali possono definire “imprevedibile”. Che la polvere da sparo esploda è infatti la più prevedibile delle situazioni.

Dal 2000 a oggi sono state dele resto 58 le vitime, in 18 incidenti mortali in tutta Italia.

La strage è avvenuta nella fabbrica di fuochi pirotecnici Bruscella, a Modugno. L’area della fabbrica è ancora interessata da piccoli focolai. L’impianto si trova poco fuori dell’abitato di Modugno, verso Bitritto, ed è in una zona di campagna circondata da un boschetto che ha preso fuoco in seguito all’esplosione.

Secondo una prima ricostruzione, l’esplosione si sarebbe verificata mentre gli operai stavano caricando un furgone, quindi in condizioni teoricamente e relativamente “sicure”, rispetto alle fasi di lavorazione vera e propria. Per primo, infatti, sarebbe saltato in aria proprio l’autoveicolo e le persone che ci stavano lavorando attorno. Subito dopo la deflagrazione si sarebbe estesa a tutta la fabbrica.

L’esplosione che ha devastato la fabbrica stata avvertita in tutto il paese e anche negli abitati vicini.

La zona è stata completamente isolata e interdetta e gli artificieri hanno provocato piccole esplosioni controllate per disinnescare tutto il potenziale esplosivo contenuto nella struttura. Dall’alto due aerei fireboss stanno tentando di spegnere le fiamme che si sono propagate al boschetto vicino. “Ci vorranno almeno 24 ore affinché i vigili del fuoco possano accedere in sicurezza nella struttura, che è crollata”. Lo ha detto il procuratore di Bari, Giuseppe Volpe, che sta facendo un sopralluogo a Modugno dove è esplosa una fabbrica di fuochi di artificio. “Solo allora – aggiunto – si potrà fare un bilancio delle vittime che ad ora appare tragicamente alto”.

Dentro la fabbrica erano infatti al lavoro in quattordici, e nessuno di lro è rimasto indenne.

L’esplosione della fabbrica è avvenuta a poca distanza da un centro sportivo, dove si trovavano gli istruttori e una settantina di bambini tra i 5 e i 13 anni impegnati nelle attività dei campi estivi.  Il centro è stato evacuato e tra i bambini c’è stato solo molto spavento.

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