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Casale: 3.000 in piazza contro l’elemosina Eternit

Hanno sfilato in più di tremila, ieri sera a Casale, alla fiaccolata ‘per la giustizia e la solidarietà’ promossa dall’associazione famigliari vittime dell’amianto. Davanti uno striscione con le parole ‘giustizia – ricerca – bonifica’, dietro il lungo serpentone silenzioso di uomini, donne, bambini con fiaccole e cartelli ha percorso le vie del centro, a fargli ala molti altri cittadini in via Roma per la ‘vasca’ serale della giornata prefestiva. “Sono in tanti, non ci starebbero tutti in piazza Mazzini” diceva una donna a un’amica arrivata dopo il passaggio del corteo. Forse ci sarebbero stati, ma poco importa. Quello che contava ieri era il messaggio che la manifestazione voleva dare, e la richiesta al sindaco Giorgio Demezzi di rinunciare alla transazione con il manager svizzero Schmidheny. “Se fosse venuto avrebbe fatto meglio”, diceva un cittadino alludendo a Demezzi. Il corteo è poi arrivato davanti al municipio, dove l’attrice casalese Caterina Deregibus ha letto versi sulle lacrime di una figlia per la madre malata di amianto, sotto una pioggia di biglietti con un volto stilizzato e la scritta ‘Morto d’amianto’. In un volantino distribuito ai presenti Romana Blasotti Pavesi dell’associazione famigliari vittime dell’amianto e il coordinatore della vertenza Bruno Pesce ripercorrono le vicende degli ultimi giorni, con la visita del ministro della salute Renato Balduzzi ad Alessandria e la programmazione dei prossimi appuntamenti sul caso Eternit. Nel documento si ribadisce “l’opportunità di coinvolgere l’Inail, che sta valutando la possibilità di destinare risorse, oltre che per le bonifiche delle imprese, anche per la ricerca sulle malattie amianto-correlate”. Sui risarcimenti la richiesta è “affermare una scala di priorità nella ripartizione di ciò che si riuscirà a ottenere, per tutelare prima le vittime e i loro famigliari, poi gli enti locali”. L’ultima richiesta è quella di istituire “un fondo per le vittime dell’amianto, per tutelare finalmente anche i cittadini che hanno subito esposizioni ambientali”.Si sta concludendo a Torino il maxiprocesso Eternit. La prossima udienza (l’ultima si è tenuta il 21 novembre) è fissata per il 13 febbraio. La sentenza potrebbe arrivare già quel giorno. I pm Raffaele Guariniello, Gianfranco Colace e Sara Panelli hanno chiesto la condanna a 20 anni per due imputati, il magnate svizzero Stephan Schmidheiny e il barone Belga Louis De Cartier (ultimi proprietari della multinazionale dell’amianto) con l’accusa di disastro doloso permanente. Secondo l’accusa i due, pur essendo a conoscenza della pericolosità dell’amianto, avrebbero deliberatamente omesso le misure necessarie affinché le polveri non fossero respirate da lavoratori e cittadini. Nell’elenco delle oltre seimila parti lese figurano quasi duemila vittime, 1.700 circa nella sola Casale Monferrato.

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