”I poliziotti del caso Aldrovandi non devono essere in galera. Gli agenti sono vittime come il ragazzo che è morto e non vanno cacciati dalla polizia. La manifestazione dei sindacati é legittima”. E’ uno dei passaggi centrali del ‘ragionamento’ di ieri di Carlo Giovanardi, deputato del Pdl, da sempre attivissimo nelle campagne di denigrazione nei confronti delle vittime di malapolizia, in particolare nei casi di Stefano Cucchi e, come in questo caso, di Federico Aldrovandi. Durante una intervista nel programma ‘La Zanzara’ di Radio 24 l’ex ministro ha dato la stura al suo pensiero. ”La sentenza dice che dopo una battaglia di perizie in tribunale c’e’ stata una condanna per omicidio colposo. Nessuna tortura, Aldrovandi non è morto per le botte, non é stato massacrato. I poliziotti hanno avuto una condanna che non è neppure assimilabile a quella di Grillo che ha accoppato padre, madre e un figlio uscendo di strada con il fuoristrada, ma non é mai andato in carcere. Per omicidio colposo, cioè negligenza e imprudenza, non va in carcere nessuno”. “Aldrovandi – dice l’ex ministro – ha la responsabilità di una persona che era in una situazione di agitazione psicomotoria anche per ingerenza di sostanze stupefacenti, c’é stato uno scontro duro ed é accaduto l’imprevedibile, infatti é stato dato omicidio colposo. Era alterato, non era in grado di ragionare”. E poi ancora: “Andateci voi a bloccare una persona, trovate voi il sistema per cui durante una colluttazione con una persona robusta non succede niente. Invece qualcuno in Parlamento vuole introdurre il reato di tortura con l’ergastolo per gli agenti”. “I poliziotti hanno fatto un errore ma erano lì perché i cittadini hanno telefonato per un’emergenza che magari hanno affrontato male e hanno dovuto chiedere rinforzi perché non ce la facevano da soli. Aldrovandi era in una situazione di alterazione che ha provocato le telefonate dei cittadini e l’intervento della polizia”. Una sfilza di mezze verità, interpretazioni forzate e esplicite bugie, quelle vomitate dall’ex democristiano Giovanardi, che purtroppo fanno leva sulle ambiguità di una sentenza che pur condannando i 4 agenti responsabili della morte del diciottenne durante un controllo di polizia lasciano spazio a numerose interpretazioni e sanciscono la ‘colposità’ del delitto. Dopo aver insistito sulla pericolosità del ragazzo e sul fatto che era un tossicodipendente – circostante ampiamente smentite durante i processi – Giovanardi ribadisce un’accusa che da tempo circola nelle dichiarazioni di altri esponenti della destra e recentemente del Coisp, al fianco del quale si schiera l’ex ministro che già nel 2007 aveva affermato che la giovane vittima era “un eroinomane”.
“La foto che ha fatto vedere la madre é vera, ma la macchia rossa non è sangue (…) è un cuscino” e poi ancora: “Se dei poliziotti manifestano perché vengano dati gli arresti domiciliari ai colleghi non vedo cosa ci sia di scandaloso in un paese democratico…”.
Immediatamente è giunta la reazione della famiglia della vittima. “Giovanardi non fa che insultarci da otto anni. E’ uno sciacallo che mente sapendo di mentire. Dice che il sangue di Federico non é vero. Lo querelo e tutti i danni li devolvo all’Associazione Federico Aldrovandi” ha annunciato Patrizia Moretti dalla sua pagina Facebook, aggiungendo: “Spero che anche Ilaria lo quereli per le offese a Stefano Cucchi”.
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stefano
Slogan sempre attuale: fascisti carogne tornate nelle fogne!