”Qualcuno può fermare questo scempio? Questo stalking istituzionale in danno di Patrizia Moretti? Come si può tollerare che un sindacato di polizia vada sistematicamente a manifestare sotto le finestre di Patrizia per rappresentare la propria solidarietà a coloro che le hanno ucciso il figlio?”. Lo scrivono in una lettera aperta Ilaria Cucchi, Lucia Uva e Domenica Ferrulli, tre donne che come Patrizia Moretti si stanno battendo da anni per avere verità e giustizia sulla morte di loro familiari mai usciti vivi da caserme e commissariati.
”Bravo il Sindaco – dicono in riferimento al primo cittadino di Ferrara, Tagliani – che interviene civilmente per porre termine ad una vera e propria violenza morale cui viene sottoposta quella madre coraggiosa ma terribilmente provata. Viene allontanato a male parole con atteggiamenti chiaramente intimidatori. Intollerabile. Incivile tutto ciò”. ”Patrizia, Donna con la D maiuscola – aggiungono -, prende la terribile foto del volto sfigurato di Federico dai colpi assassini inferti e la mostra ai poliziotti manifestanti ed alla gente disgustata da quanto stava accadendo sotto i loro occhi. Patrizia non riesce a trattenere le lacrime, ma i poliziotti di fronte a quella foto si girano. Le voltano le spalle. Patrizia li osserva, con rabbia, ferita. Noi chiediamo a gran voce: perché? Perché? Che senso ha tutto questo? Quali sono i motivi di questa ennesima violenza tipicamente maschile su quella madre? Forse perché é stata troppo forte nello sfidare tutto e tutti, con il suo avvocato ed é riuscita per una volta a far emergere la verità? Questore, capo della polizia ministro, possono non rendersi conto della violenza continuata e persistente di questi ripetuti atti di vera nuda e cruda provocazione? O ritengono anch’essi che sia il momento di fare capire a tutti che anche se si ottiene eccezionalmente giustizia, per i cittadini normali contro gli abusi di Stato non vi potrà mai essere pace? Questa lezione dovrebbe esser data anche per noi?”.
Intanto oggi sono moltissime le forze sociali, politiche e territoriali, i comitati e le associazioni che scenderanno in piazza a Ferrara per stringersi attorno a Patrizia Moretti e alla sua famiglia. L’appuntamento è in Piazza Savonarola, la stessa dove i ‘sindacalisti’ del Coisp hanno realizzato la loro provocazione, a partire dalle ore 18. ”Venerdì ci riappropriamo di una piazza che é della città con un sit-in di solidarietà alla famiglia Aldrovandi, senza bandiere e striscioni. Con le nostre facce e la nostra dignità” si legge nell’invito di convocazione dell’iniziativa.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa
Enrico
“O ritengono anch’essi che sia il momento di fare capire a tutti che anche se si ottiene eccezionalmente giustizia, per i cittadini normali contro gli abusi di Stato non vi potrà mai essere pace? Questa lezione dovrebbe esser data anche per noi?”.”
Devo ammettere che il messaggio è proprio questo
Per tantissimi anni a questo stato è stato permesso di raccontare menzogne, di nascondere i suoi abusi e operare contro la ricerca della verità. Le istituzioni (doverosamente minuscolo) hanno sempre difeso se stesse, contando, sulla complicità dei media, e sulla “distrazione” di intellettuali, storici, filosofi. Le impunità di cui parlo sono a tutti i livelli, politico innanzitutto, ed ora ovviamente, qualcuno si ribella a fare da capro espiatorio e si comporta come se l’impunità fosse un “diritto” acquisito.
Queste istituzioni sono nemiche dei cittadini, non di tutti, ma solo dei più deboli, e al di là delle belle frasi di circostanza vomitate nei salottini della TV, infatti esponenti del governo ci dicono che portare solidarietà a degli assassini in divisa, protestare contro una sentenza di tribunale da parte di altre divise, dire al ministro di andarsene a casa non è un atto eversivo ma, “semplici” parole in libertà.
Sputare invece sulla vetrina di una banca quello sì è puro TERRORISMO, DEVASTAZIONE, SACCHEGGIO.
Enrico Triaca