Il sindacato di polizia Coisp, che ricordiamo sempre sono stati i promotori del vergognoso sit-in in difesa dei quattro poliziotti condannati per l’omicidio di Federico Aldrovandi, dopo aaver denunciato Ilaria Cucchi ora presentano una denunjcia anche a carico del giornalista Checchino Antonini.
Checchino Antonini, giornalista di Liberazione e Globalist, e Stefano Albano, segretario Pd di L’Aquila, «sono solo i primi della lunga lista» di persone denunciate. Con il consueto linguaggio truce il Coisp prova a ritagliarsi uno spazio nel frastagliato mondo del sindacalismo di polizia. Ma, al di là della fondatezza, l’accusa è gravissima: in pratica chiunque abbia da ridire sul contegno della sigla sindacale viene accusato di voler lucrare sulla loro pelle. La notizia la dà, per primo, l’informatissimo Estense.com
«L’avevamo annunciato e non erano solo parole, non intendiamo soprassedere sui biechi tentativi di zittirci e di lucrare sulla nostra pelle e a danno della nostra correttezza ed onorabilità attuati per i più disparati motivi da tutti quelli che ci hanno attaccato e diffamato senza la minima esitazione.
L’incredibile mistificazione di tutto quanto avvenuto a Ferrara il 27 marzo scorso (da cui molti sindacati di polizia hanno preso le distanze, ndr), è stato un terreno fertile per chiunque abbia ritenuto di ritagliarsi il suo titolino sui media sfruttando l’onda emotiva sapientemente alimentata da una vergognosa campagna d’odio attuata contro di noi e contro le Forze dell’Ordine, ma oggi per ciascuno di quegli interventi a sproposito, noi chiediamo conto e ragione e, come è giusto che sia, lo facciamo davanti all’autorità giudiziaria».
Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, fa riferimento alla lunga serie di querele sporte per le presunte diffamazioni e le presunte pesanti aggressioni subite a seguito di una delle iniziative indette a Ferrara, lo scorso 27 marzo, in occasione della giornata dedicata al Congresso Regionale dell’Emilia Romagna della sigla sindacale.
Il sit-in in questione, tenutosi in piazza Savonarola, praticamente sotto le finestre dell’ufficio di Patrizia Moretti, la mamma di Federico Aldrovandi, ed «oramai divenuto più che famoso», ammette Maccari, sarebbe stato diretto a lamentare solo la mancata applicazione dello svuota-carceri ai poliziotti condannati per omicidio colposo e mandati in carcere per scontare una pena residua di sei mesi, «ma già nell’immediatezza dei fatti, i media hanno tramutato l’iniziativa in una presunta aggressione e mancanza di rispetto alla famiglia del giovane Federico Aldrovandi, deceduto a seguito di un controllo di Polizia, ed in particolare alla madre del ragazzo». In quell’occasione venne anche insolentito il sindaco di Ferrara da parte di alcuni esponenti dell’estrema destra cittadina e da un europarlamentare, Potito Salatto. Il Coisp insiste: «E’ stato falsamente detto che l’ufficio della signora affaccia su piazza Savonarola, e molte altre bugie in base alle quali, e sfruttando le quali in tanti, più o meno in mala fede, hanno attaccato il Coisp scaricando sui suoi componenti giudizi, offese e commenti, per lo più a sfondo politico, completamente infondati e diffamatori.
Il Coisp, come ampiamente annunciato fin da subito, non è rimasto con le mani in mano e, dopo aver ristabilito la verità nelle sedi istituzionali – ma già il Questore di Ferrara (poi trasfertito, ndr), all’indomani del sit-in aveva chiarito in conferenza stampa che erano state dette una montagna di falsità -, ha presentato una dopo l’altra numerose querele. Checchino Antonini, giornalista del quotidiano on line Globalist syndication, e Stefano Albano, segretario Pd dell’Aquila, sono solo i primi della lunga lista di persone denunciate, che adesso motiveranno davanti ai giudici il perché del veleno sparso copiosamente e pubblicamente su persone che hanno solo svolto legittimamente, correttamente e rispettosamente il proprio ruolo di Rappresentanti di una categoria di Servitori dello Stato “puntualmente macellati – ribadisce Maccari – come perfetti capri espiatori cui far scontare il malcontento, la rabbia, l’odio, il risentimento e il desiderio di vendetta di tutti».
Il torto impagabile del cronista e dei giornali sui cui scrive, è stato, probabilmente, quello di seguire fin dall’inizio vicende come gli omicidi di Carlo Giuliani, Federico Aldrovandi e Stefano Cucchi, come le brutali repressioni dei movimenti sociali a Genova nel 2001 e in ogni altro luogo, di denunciare l’ambiguità di alcune sigle sindacali rispetto agli episodi di abusi commessi da cittadini che indossano la divisa e forse anche quello di appoggiare la battaglia per una sindacalizzazione piena dei lavoratori con le stellette (soldati, finanzieri, carabinieri) che ancora non hanno strumenti adeguati per difendere le proprie condizioni di lavoro e di vita.
Il Coisp è balzato agli onori delle cronache per i tentativi, ripetuti negli anni, di manifestare in piazza Alimonda il 20 luglio, anniversario dell’omicidio Giuliani, per la “sfortunata” manifestazione di Ferrara e per la querela appena annunciata contro Ilaria Cucchi. Una strategia di ricerca della visibilità che si potrebbe ritorcere sulla credibilità delle forze di polizia anziché tutelarle.
Il torto di Albano dovrebbe essere stato quello di aver proposto al comune dell’Aquila di attribuire a Patrizia Moretti la cittadinanza onoraria. Da parte sua Rifondazione comunista del capoluogo abruzzese la chiede anche per la sorella di Giuseppe Uva, per i figli di Aldo Bianzino e per la sorella di Stefano Cucchi.
* Popoff
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa