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Presidio a Roma per Daniele Franceschi, ucciso nel carcere di Grasse

Una tunica tricolore con la foto di un volto tumefatto, quello di suo figlio. “Così è tornato”, è scritto sulla foto. Ad indossarla oggi a Roma, davanti all’ambasciata francese a piazza Farnese, Cira Antignano, mamma di Daniele Franceschi, il ragazzo viareggino morto nel carcere di Grasse, in Francia, il 25 agosto 2010.
E’ venuta a chiedere, come fa da tre anni ormai, Verità e giustizia per Daniele, morto “per arresto cardiaco” in un carcere francese e con il corpo restituito alla famiglia privo della maggior parte degli organi e in avanzato stato di decomposizione. In tutto questo tempo mamma Cira non ha mai smesso di lottare.
Ha scritto a Carla Bruni durante la presidenza Sarkozy, poi a Hollande. Nell’ottobre del 2010 era andata anche a Grasse, in Francia, per protestare davanti il carcere dove era morto suo figlio. Voleva vedere il suo corpo.

Davanti a quell”istituto penitenziario, dopo aver srotolato insieme alla cugina un lenzuolo dove era scritto “carcere assassino me l’avete ammazzato due volte”, invece che risposte è stata perfino malmenata dai gendarmi, accorsi dietro ordine del direttore del carcere. Poi era stata arrestata. In Francia era tornata nell’agosto del 2011, ad un anno dalla morte di Daniele.
Stavolta a Parigi, di fronte l’Eliseo, insieme al suo legale. Verità e giustizia contro una versione ufficiale che parla di “infarto” e che fa acqua da tutte le parti, soprattutto quando dal carcere Daniele scrive alla madre numerose lettere in cui denuncia di essere vittima di soprusi e maltrattamenti. E poi le foto, come quella sulla tunica tricolore e quella tenuta in mano oggi. Verità e giustizia, ha chiesto ancora oggi mamma Cira, che continua ad aspettare una perizia che non arriva e una risposta a quella domanda che ripropone ormai da anni: che fine hanno fatto gli organi di Daniele?

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Ad accompagnarla ieri a Roma, con striscioni, cartelli e mefagono, oltre il suo legale, c’erano i familiari delle vittime di Viareggio e alcuni componenti dell’assemblea 29giugno, tra i quali Riccardo Antonini. Finora indagati di omicidio involontario (colposo) erano solo il medico del carcere di Grasse e due infermieri. Sembra che le indagini si siano allargate ora anche al personale dell’ospedale civile di Grasse. Ma nessuno dei familiari, tantomeno mamma Cira, pensa che la morte del ragazzo viareggino sia dovuta all’incuria dei medici.
“Per me è stato picchiato” continua a ripetere la signora Antignano che oggi, insieme ad una delegazione di manifestanti, è stata ricevuta dall’ambasciatore francese Alain Le Roy . “Apertura di un’indagine amministrativa nel carcere di Grasse, un’informativa sia al ministero della giustizia francese per conoscere lo stato di conservazione degli organi tolti dal cadavere di Daniele Franceschi, sia al procuratore di Grasse, per capire a che punto sono le indagini sulla morte del ragazzo. Sono gli impegni assunti dall’ambasciatore francese oggi, secondo quanto riferito dall’avvocato della famiglia. Verità e giustizia per Daniele, continua a chiedere Cira Antignano.

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