Menu

Brescia. Attivista denuncia abusi in Questura

In un video diffuso ieri, una attivista del movimento Extinction Rebellion ha denunciato che, dopo essere stata fermata e portata in questura a Brescia “Mi hanno chiesto di spogliarmi, di togliermi le mutande e fare tre squat per dei controlli, a detta loro”.

Ed è proprio nella Questura a Brescia, che sono stati portati i militanti di Extinction Rebellion, Palestina Libera e Ultima Generazione che ieri mattina avevano bloccato l’ingresso della sede della Leonardo.

Il video è stato pubblicato in serata, quando dopo oltre 7 ore di fermo in questura, sono state rilasciate le 23 persone di Extinction Rebellion, Palestina Libera e Ultima Generazione che erano state fermate dopo la manifestazione alla Leonardo spa di Brescia.

La richiesta di spogliarsi ed eseguire gli squat – a quanto denuncia Extinction Rebellion – sarebbe stata fatta solo alle donne, non agli uomini. “Chiederemo giustizia, anche questa volta, affinché il diritto al dissenso venga difeso, onorato e protetto”, scrive il movimento ambientalista, chiedendo di diffondere la testimonianza.

La Questura ha replicato alla denuncia affermando in una nota che: ”Sulle perquisizioni” eseguite in questura sono circolate ”ricostruzioni infondate: in ogni momento è stata salvaguardata la riservatezza e la dignità delle persone e sono state seguite le corrette procedure operative”

Ma poi è la stessa Questura ad ammettere però che ‘‘Si è proceduto alle perquisizioni personali tenuto conto delle azioni poste in essere dai manifestanti e per salvaguardare l’incolumità degli operatori di Polizia. Nel corso delle singole perquisizioni, svolte da personale femminile per le donne, è stato chiesto di effettuare piegamenti sulle gambe al fine di rinvenire eventuali oggetti pericolosi. In ogni momento è stata salvaguardata la riservatezza e la dignità delle persone e sono state seguite le corrette procedure operative”. 

Di fronte alla denuncia dell’attivista, la memoria di tante e tanti è andata alle giornate di Genova 2001 ed a quanto avvenne nella tristemente nota caserma di polizia di Bolzaneto.

Sull’episodio il vice capogruppo di Avs alla Camera Marco Grimaldi ha depositato un’interrogazione parlamentare. Anche il gruppo del Partito democratico ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi “per conoscere nei tempi più rapidi possibili quanto realmente accaduto nella questura di Brescia, non essendo possibili zone d’ombre o incertezze in una situazione di tale importanza”.

Leonardo è la prima produttrice bellica europea e contribuisce alla morte di migliaia di persone negli attuali conflitti in corso e nel genocidio in Palestina” – ha denunciato una delle attiviste che si sono incatenate ai cancelli dello stabilimento – “L’industria bellica produce morte sia con gli effetti diretti della devastazione delle bombe, sia con le ingenti emissioni provocate dalla loro produzione.”

Gli attivisti protestando alla Leonardo hanno denunciato che: “Mentre il mondo continua a bruciare, ricordiamo oggi il legame tra crisi climatica e industria bellica, per uno stop agli armamenti, per la riconversione della produzione delle aziende militari come la Leonardo e la fine del sostegno italiano al genocidio in corso in Palestina”.

 

 

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *