La camera boccia un aumento del debito americano di 2.400 miliardi di dollari. Con un voto simbolico, il cui esito era ampiamente atteso, i repubblicani inviano al presidente Barack Obama un messaggio chiaro: senza un piano di riduzione del deficit non ci sarà alcun aumento del tetto del debito, ora pari a 14.290 miliardi di dollari. Un limite già toccato ma con le misure d’emergenza messe in campo dal Dipartimento del Tesoro il governo potrà far fronte ai propri impegni fino al 2 agosto prossimo: se entro quella data il Congresso non avrà approvato l’aumento ci sarà il default con – secondo il dipartimento guidato da Timothy Geithner – «conseguenze catastrofiche».
La proposta è stata bocciata con 318 voti contrari e 97 favorevoli, lontano dalla maggioranza di due terzi necessaria per il passaggio. I democratici definiscono rischioso il «teatrino politico» dei repubblicani, che scommettono che la bocciatura non avrà effetti sui mercati finanziari perchè “attesa”. «Il voto – evidenzia il repubblicano Dave Camp – chiarisce che senza un piano di riduzione del deficit non ci sarà alcun aumento del debito».
Il voto rappresenta una manovra politica fra i due partiti del tetto del debito, oggetto di negoziazioni di un gruppo bipartisan di leader del Congresso e la Casa Bianca, impegnati a delineare un piano di riduzione sia del deficit che del debito.
Il capogruppo dei deputati democratici, Steny Hoyer, ha chiesto ai suoi colleghi di non votare a favore del provvedimento per innalzare il tetto proposto dai repubblicani. La misura, che non prevede tagli alla spesa pubblica, è stata definita da Hoyer una “pagliacciata politica”. Secondo il democratico, i repubblicani vorrebbero, in realtà, bocciare tutto il provvedimento.
Inoltre, i due schieramenti stanno contrattando con la Casa Bianca un pacchetto di tagli che potrebbe portare a risparmiare oltre 1.000 miliardi di dollari.
Hoyer ha spiegato che voleva sconsigliare ai suoi colleghi democratici di partecipare a una farsa politica e di essere disposto a “sostenere una soluzione seria al dibattito sull’innalzamento del debito”.
Gli analisti credono che la mossa di Hoyer sia dettata dal tentativo di tenere unito il fronte democratico e proteggere alcuni deputati democratici dall’essere etichettati come conservatori in materia fiscale. Ciononostante, un “no” al provvedimento potrebbe portare i democratici ad essere accusati di ipocrisia dalla destra, proprio quando un gruppo bipartisan di 114 deputati ha chiesto un innalzamento del limite.
Dopotutto, le conseguenze di un mancato aumento del tetto del debito sarebbero catastrofiche. Tutto il sistema creditizio statunitense, e in gran parte del resto del mondo, si basa sul principio che esistono beni senza rischio, ovvero i titoli di stato statunitensi. Sebbene non esista alcun provvedimento nella costituzione statunitense che garantisca il pagamento dei debiti da parte degli Stati Uniti, per più di 200 anni il Paese si è dimostrato il migliore gestore mai esistito del rischio di credito.
Una “dimenticanza” geniale, come sa ormai tutto il mondo.
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