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Grecia. Capitali in fuga, un “effetto collaterale” devastante

Tradotto: i greci ricchi e gli investitori stranieri con depositi nelle banche del paese hanno fatto le valigie. E meno male che tutto questo doveva servire a “rassicurare i mercati”!

Lo sconsolato peo de Il Sole 24 Ore rende bene lo sconcerto dei “medici” agli “effetti collaterali” delle ricette che propongono con tanta durezza e altrettanta sicumera.

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Dalle banche greche “fuggiti” 21,4 miliardi di euro in meno di un anno

di Vittorio Da Rold

Dai depositi delle banche della Grecia dal dicembre 2010 – in meno di un anno – sono “scomparsi”, o meglio “fuggiti” verso lidi meno agitati, capitali per 21,4 miliardi di euro. Un segnale pessimo. Più precisamente: i depositi bancari sono diminuiti di ben 21,4 miliardi di euro dal dicembre 2010, pari al 10% del totale costringendo le banche greche a prendere in prestito la maggior parte dei fondi dalla banca centrale poiché i mercati monetari rimangono chiusi. Nel solo mese di giugno la Bce ha concesso prestiti alle banche greche per 103,3 miliardi, in aumento da 97,5 miliardi di euro in maggio, secondo i dati rilasciati dalla stesso istituto di Francoforte il 25 luglio scorso.

La crisi finanziaria insomma continua a scuotere la Grecia. Alla vigilia del varo del nuovo piano di aiuti per il Paese che prevede la partecipazione dei privati da chiudere entro il 20 ottobre. Sono tanti i motivi di preoccupazione: le incertezze della partecipazione al piano di aiuti di almeno il 90% degli istituti di credito interessati; le resistenze dei finlandesi che chiedono garanzie aggiuntive per concedere il secondo prestito; e i risultati in arrivo delle semestrali (pessimi) delle banche elleniche.

Tutte ragioni che hanno costretto la EFG Eurobank Ergasias e la Alpha Bank, rispettivamente la seconda e la terza più grande del paese, ad aderire al progetto di fusione, nel tentativo di sostenere la loro attività e superare una profonda recessione e la crisi del debito sovrano del paese. I Consigli di amministrazione delle due banche si incontreranno lunedì 29 agosto per approvare i termini della transazione amichevole. Lo riferisce una fonte vicina al dossier. Gli incontri, e i piani per una conferenza stampa da tenersi lunedì sono stati confermati da un’altra fonte che ha però rifiutato di essere citata.

L’alleanza tra i due istituti di credito creerebbe un gigante del credito, la più grande banca della Grecia con un patrimonio di 150 miliardi di euro, più di 2.000 filiali e circa 80 miliardi di euro di depositi. Anche degli investitori privati del Qatar, che hanno già una partecipazione in Alfa Bank, parteciperebbero alla nuova banca.

«Una fusione tra una delle maggiori banche greche e un’iniezione di capitale fresco sarebbero accolte bene dai mercati e dal mondo politico», ha commentato Alexander Kyrtsis, analista bancario presso UBS a Londra. «Il capitale è scarso e un accordo potrebbe consentire alle banche di accedere al mercato e agli investitori con maggior facilità» ha concluso l’analista.

L’ Unione europea e i funzionari di alto livello greci, tra cui il capo della banca centrale George Provopoulos, hanno premuto sugli istituti di credito del Paese per formare gruppi più forti che possono sopravvivere ad una crisi che ha ridotto i loro capitali a causa delle perdite sui prestiti e la fuga dei depositi, fattori che hanno lasciato gli istituti di credito nelle mani dei finanziamenti della Banca centrale europea. Le fusioni potrebbero portare a bilanci più solidi, riduzione dei costi a un migliore accesso al capitale.

Sia il vice Ceo Nikolaos Karamouzis e George Aronis, direttore generale di Alfa Bank non hanno voluto commentare la notizia della fusione.
I prezzi delle azioni degli istituti di credito della Grecia sono precipitati la scorsa settimana con il Oaese alle prese con un terzo anno di recessione e il governo che sta faticosamente negoziando il secondo pacchetto di salvataggio europeo che comporterà perdite per gli obbligazionisti. Le azioni di Alpha sono scese del 26 % a 1,9 euro e quelle di Eurobank sono scese del 22 % a 1,73 euro.

Alpha Bank ed Eurobank hanno chiuso la settimana con un valore di mercato combinato di appena 2 miliardi di euro, secondo i dati di Bloomberg, in calo di circa 23 miliardi di euro dalla fine del 2007 a causa della crisi finanziaria globale e della crisi della Grecia. Le due banche, e la National Bank of Greece – che è la prima del paese – annunceranno i risultati per il secondo trimestre questa settimana (Eurobank che li annuncerà lunedì).

«L’effetto di uno swap di titoli di Stato, parte di piano di finanziamenti Ue da 159 miliardi di euro approvato il 21 luglio, potrebbe significare la perdita di circa 4 miliardi di euro nel secondo trimestre per le banche greche», ha detto Kyrtsis di UBS in un rapporto pubblicato il 26 agosto. Questo combinato con il riacquisto di obbligazioni proprie e con una revisione commissionata da parte della banca centrale di portafogli di crediti «può portare alla ricapitalizzazione fino a 6 miliardi di euro, ulteriori dismissioni, fusioni e acquisizioni nei mesi successivi», ha scritto l’analista.

Eurobank, con 8,7 miliardi di euro di obbligazioni greche, era uno dei due istituti greci che non hanno superato gli stress test europei il mese scorso, con un Tier 1 capital ratio, pari al 4,9 % rispetto al 5 per cento minimo .

Il presidente della nuova banca sarà Yannis Costopoulos, l’attuale presidente della Alpha Bank. Il maggior azionista di Alpha è la famiglia fondatrice Costopoulos mentre il secondo azionista è la Paramount Servizi Holding che rappresenta una delle più importanti famiglie del Qatar, con una quota del 3,1 per cento.

La transazione è il secondo tentativo di quest’anno che coinvolge Alpha Bank. Alpha ha già respinto un’offerta ostile della National Bank nel mese di febbraio.

La National bank detiene 18,8 miliardi di euro di obbligazioni greche, la quota maggiore tra i quattro big del credito ellenico mentre Alfa detiene 5,5 miliardi di euro di bond greci.

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