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Un G20 senza soluzioni alla crisi

 

Sembra notevole sottolineare solo due cose. Il testo si limita a fornire assicurazioni generiche sul fatto di essere “pronti a tutto” per impedire il crollo dell’economia globale, ma senza alcuna nuova ricetta suggerita. Basti pensare alla solita penosa accoppiata: “sostenere la crescita” e “mettere ordine nei conti pubblici”, come se non fossero in contraddizione palese.

La seconda è l’ammissione che è ormai ora di inserire la moneta cinese nel paniere che regola i “diritti speciali di prelievo” a livello mondiale. Un altro piccolo segnale di cedimento nell’egemonia occidentale.

 

Una «risposta forte e coordinata per affrontare le nuove sfide dell’economia mondiale». È l’impegno che assumono i ministri delle finanze e i governatori della banche centrali del G20, assicurando che «prenderanno tutte le misure necessarie per preservare la stabilità del sistema bancaria e dei mercati finanziari».

Un impegno anche per la crescita economica, che va sostenuta così come va contenuta la crisi europea del debito: «i paesi dell’area euro – si legge nel comunicato del G20 diffuso al termine della cena dei ministri e dei governatori a margine dei lavori del Fondo Monetario Internazionale (Fmi) – stanno attuando le decisioni prese il 21 luglio 2011 e adotteranno le azioni necessarie per aumentare la flessibilità dell’Efsf e massimizzare il suo impatto per gestire il contagio entro al prossima riunione», in programma alla metà di ottobre a Parigi.

Le difficoltà in Europa, con lo spettro del default della Grecia, e la paura di una nuova recessione hanno affondato le borse nelle ultime sedute, con il Dow Jones che ha archiviato la peggiore due giorni dal 2008.

Un comunicato alla fine dei lavori della cena del G20 non era atteso ma «l’importanza della situazione» e le «turbolenze sui mercati» – afferma il ministro delle finanze francese, Francois Baroin – «ci hanno spinto alla diffusione». Baroin evidenzia inoltre come nel corso dei lavori sia stata avanzata l’idea di includere lo yuan nel paniere di valute che determina gli Sdr (Special Drawing Rights), la moneta del Fmi.

Il G20 si impegna a un «piano d’azione comune, ambizioso, in cui ognuno farà la sua parte a sostegno della crescita» e all’attuazione di piani di «risanamento credibili». «Siamo impegnati a prendere tutte le misure necessarie per preservare la stabilità del sistema bancario e dei mercati finanziari. Assicureremo che le banche siano adeguatamente capitalizzate e abbiano un accesso sufficiente ai fondi necessari per affrontare gli attuali rischi e per attuare Basilea 3. Le banche centrali continueranno a restare pronte a fornire liquidità alle banche. Le politiche monetarie manterranno la stabilità dei prezzi e continueranno a sostenere la crescita».

Ma «nessun paese è nella posizione di dare lezioni» su come gestire la crisi, ha detto Francois Baroin.

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