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Le banche soffrono, le borse corrono. E’ vera gloria?

Se n’è accorto il quotidiano di Confindustria, che di queste cose ne capisce e mette al centro dell’attenzione l’analisi preoccupata dei ricercatori della banca giapponese Nomura.

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Settimana sprint per le Borse. Ma per la Cassandra Nomura, Wall Street potrebbe perdere il 42% nel 2012

di Vito Lops

Le Borse europee hanno chiuso la seduta in rialzo. Con Piazza Affari a guidare gli acquisti (+2,49%). Nel complesso nell’ultima settimana il listino milanese ha guadagnato il 4,9%, il 9,7% da inizio ottobre, il 21% dal 22 settembre (quando è iniziato il rimbalzo). É andata bene anche a Wall Street con l’indice S&P 500 in rialzo da inizio mese del 7,5%.

È partito un solido recupero dopo il crollo (-25% accusato mediamente dai listini europei e -10% da Wall Street) di questa estate? Difficile dirlo, per chi non ha la sfera di cristallo. In questo contesto, in cui obiettivamente molto dipende dall’esito degli accordi europei per ricapitalizzare le banche e sostenere i debiti sovrani traballanti, non mancano però le Cassandre.

Per ciò che riguarda il listino di Wall Street e, nel dettaglio l’indice dei primi 500 titoli quotati a New York, l’S&P 500 appunto, le previsioni di Bob Janjuah, capo della divisione mondiale sulle strategie per le asset class di Nomura Holdings non sono rosee. «Nelle prossime due-tre settimane il mercato potrebbe andare incontro a un ritorno del rischio» ha spiegato in un’intervista alla televisione Bloomberg.

In un report scritto il 3 ottobre Janjuah ipotizza che nel 2012 l’indice S&P 500 potrebbe scendere a 800-900 punti, rispetto agli attuali 1.216 ,ma non è esclusa una discesa a 700 punti. Che equivarrebbe a una perdita secca del 42%.

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