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Salvare le banche, primi distinguo

E quindi si fa avanti la necessità di operare una distinzione. Non poteva che essere – in ambito capitalistico – quella che aveva regnato per quasi 60 anni: le banche commerciali (reatail) sono quelle che raccolgono risparmi e orientano con i prestiti gli investimenti, quell “di investimento” sono il tempio della speculazione finanziaria, la fabbrica della “finanza ombra”. Le prime “devono” essere salvate per garantire che l’economia reale non si blocchi, le seconde sono fatti loro.

Problema. Dall’abolizione del Glas-Steagal Act (operata dall’ultimo governo Clinton) in poi questa distinzione è venuta meno. Si può ancora distinguere con qualche sforza tra banche che hanno prevalentemente il primo ruolo o il secondo. Ma non più tra due forme “pure” totalmente separate e diverse. Una complicazione in più, per chi crede che si possa uscire da questa crisi “rimettendo in piedi il sistema” così com’era.

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da Il Sole 24 Ore

Christine Lagarde, garanzie pubbliche solo alle banche commerciali. Fmi, risorse per ora «appropriate»

 

Solo le attività di banca commerciale al dettaglio devono beneficiare di garanzie da parte dei poteri pubblici e questo implica che queste attività vengano separate dalle altre attività delle banche, evitando qualsiasi contaminazione. Lo ha sostenuto il direttore generale del Fondo Monetario internazionale, Christine Lagarde in un’intervista alla radio francese Europe 1.

Aiuti statali alle banche solo come «ultima risorsa»
La forma da dare a questa separazione tra banca commerciale e banca d’investimento é ancora da definire, è però ancora da definire. Riferendosi alla ricapitalizzazione delle banche, il numero uno dell’Fmi ha poi spiegato che «la priorità è di ricevere capitali dagli azionisti». Solo come ultima risorsa – se le banche cioè non avranno capitali a sufficienza – si dovrà attuare secondo la Lagarde «una formula collettiva, che includa, se necessario, l’intervento dello Stato».

Fmi ha fondi a sufficienza
Quanto all’aumento delle risorse del Fondo monetario internazionale, richiesto nel corso del G20 da diversi paesi (Usa esclusi), la Lagarde ha detto che per il momento sono «appropriate»: «Il mio principio è che vi debba essere un adeguamento fra le risorse del Fondo e i bisogni e oggi siamo in una situazione di equilibrio». Alla riunione di Parigi, i paesi del G20 si sono impegnati «a vigilare affinché l’Fmi disponga delle risorse adeguate per assumersi le sue responsabilità» e hanno detto di aspettare «con interesse le discussioni in proposito a Cannes», in occasione dell’ulteriore vertice del G20 che si terrà appunto nella città francese il 3 e 4 novembre. Tre settimane fa da Washington la stessa Lagarde aveva ammonito che le risorse del Fondo sarebbero “al limite” nel caso di un aggravamento della crisi e soprattutto di un contagio ai paesi emergenti. Prospettive ora decisamente più cupe. (S. Nat.)

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1 Commento


  • stefano2346

    IL capitale salva sempre i più ricchi del sistema questo e sintomo di gravità nelle sfere più alte i soldi stanno finendo e prospettive più cupe si vedono all’orrizonte, la storia e già scritta e già vista e vissuta, gli sbochi per il capitale li conosciamo, e il popolo ignorante lo segue dando ragione indiscussa alle caste borghesi capitaliste ignare dei giochi di potere individualisti che questi perseguitano

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