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Già finito l’effetto Monti sulla Borsa

La Borsa di Milano ha già cancellato tutti i guadagni riportati nella mattinata, quando l’indice Mib era arrivato a guadagnare il 2%. Piazza Affari sta virando in territorio negativo dopo la comunicazione dei risultati della asta sui titoli di stato di questa mattina, che hanno messo in evidenza un forte ed ennesimo innalzamento dei rendimenti, volati al record in 14 anni. Gli operatori finanziari continuano a monitorare le evoluzioni sul governo di Mario Monti, ma l’euforia sui titoli azionari sembra essersi spenta.

I “mercati finanziari” avevano accolto con euforia le dimissioni di Berlusconi, e l’effetto Monti era parso visibile oggi nel mercato dei titoli di stato, su cui si era scatenata un forte vendita, che aveva portato la scorsa settimana i rendimenti dei titoli decennali a volare ben oltre il 7%. L’appuntamento cruciale della giornata era l’odierna l’asta del Btp a cinque anni con scadenza nel 2016, il cui rendimento secondo gli operatori di Unicredit “è atteso in rialzo dal 5,32% registrato nel collocamento dello scorso ottobre”. Il Tesoro deve collocare titoli fino a 3 miliardi di euro. Un dato questo non irrilevante visto che alla fine di aprile andranno a scadenza 200 miliardi di euro di Btp che bisognerà rinnovare oppure… non pagare..
Stamattina Piazza Affari era sembrata la Borsa migliore in Europa con l’attenzione puntata sul titolo della Unicredit – la maggiore banca italiana – il cui titolo era balzato in positivo del 4% (adesso è ridimensionato all’1,64%). Il Consiglio di Amministrazione di Unicredit sta considerando infatti l’approvazione di un piano per rafforzare il capitale, con un aumento di capitale fino a €7,5 miliardi e prepara la più grande operazione di aumento di capitale in Italia da più di due anni, nel tentativo di rendere Unicredit una delle banche meglio patrimonializzate d’Europa. L’Unicredit, con la cacciata di Profumo, è entrata decisamente nell’orbita dei banchieri tedeschi che hanno piazzato un loro uomo, Dietr Rampl, a presidente della banca.

Facile comunque l’interpretazione:  Berlusconi minaccia di “raddoppiare” i suoi sforzi per restare in campo, la maggioranza uscente si dispone quindi a cercare di “condizionare” un governo che deve conquistarsi una base parlamentare larga e unitaria, come chiede Mapolitano. I “mercati” annusano problemi, giochetti e trappole parlamentari. E quindi avvertono subito: noi vogliamo una vittoria piena e incontrastata, altrimenti vi affondiamo…

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