ll prelievo sulle barche e i natanti di lusso porterà nelle casse dello Stato solo 285 milioni di euro. Se proviamo a fare i calcoli su quanto invece verrà bruciato dei redditi delle famiglie di lavoratori e pensionati sull’altare delpagamento del debito pubblico (parliamo di almeno venti milioni di famiglie su venticinque), il risultato cambia notevolmente.
La “stangata” – secondo le stime di Adusbef e Federconsumatori – peserà per 1.173 euro a famiglia nel 2014 quando avranno effetto tutte le misure previste dalla manovra circa . In particolare la famiglia tipo avrà una perdita di 206 euro l’anno dovuta ai tagli su pensioni ed enti locali e un aggravio dei costi di 907 euro per le maggiori imposte. Entrando nel dettaglio della sola manovra Monti: il mancato adeguamento dell’indicizzazione delle pensioni oltre i 935 euro al mese inciderà per 43 euro all’anno, il taglio agli Enti locali per 163 euro, l’aumento dell’Iva (dal 9/2012) per 270 euro, gli aumenti dell’Imu (ex Ici) sulla prima casa per 440 euro, l’aumento delle accise sui carburanti per 120 euro, il bollo sui depositi titoli fino a 50.000 euro per 47 euro, l’aumento dell’addizionale regionale dello 0,3% per 90 euro. Adusbef e Federconsumatori sottolineano che i mancati interventi a sostegno del potere di acquisto delle famiglie con redditi medio-bassi (attraverso politiche fiscali e sostegni sociali ) sarà quello di accentuare la recessione economica e le disuguaglianze nella distribuzione della ricchezza. Diseguaglianze che, come ha recentemente osservato l’OCSE sono in crescita in tutti i paesi occidentali ma in Italia in particolare. Se nel nostro Paese i redditi più elevati sono cresciuti dell’1,1 per cento all’anno, quelli più bassi hanno registrato una aumento del solo 0,2 per cento. Oltre 5 volte di meno. Un fenomeno che ha portato i redditi del 10 per cento tra i più ricchi della popolazione italiana ad essere nove volte maggiori di quelli del 10 per cento più poveri. Un livello di diseguaglianza superato in Europa solo da Portogallo e Gran Bretagna.
La manovra del governo costerà invece 635 euro medi a famiglia secondo il calcolo della Cgia di Mestre che stima l’importo complessivo della manovra a 30 mld lordi di cui 16 mld andranno ad impattare direttamente sui 25 milioni di nuclei familiari italiani. Ma il conto, aggiunge la Cgia, è destinato a salire: se si sommano gli effetti delle manovre economiche varate dal governo Berlusconi infatti il peso sui bilanci familiari raggiungerà, nel quadriennio 2011-2014, i 6.400 euro. Tornando alla manovra Monti la Cgia stima un importo pari a 30 miliardi di euro lordi. «Se a questa cifra si sottraggono i 10 miliardi che saranno destinati allo sviluppo e si rimuovono anche i 4 miliardi che andranno ad evitare il taglio delle agevolazioni nel 2012, l’effetto complessivo della manovra sulle famiglie sarà pari a 16 miliardi di euro. Pertanto, questa entità inciderà mediamente su ciascuno dei 25 milioni di nuclei familiari italiani per un importo pari a 635 euro nel triennio 2012-2014», spiega il segretario Giuseppe Bertolussi. «Complessivamente – conclude – queste 3 manovre avranno un effetto complessivo nel quadriennio 2011-2014 pari a 161,1 miliardi di euro. Una vera e propria stangata che, probabilmente, riuscirà a far quadrare i conti ma rischia di mettere in ginocchio l’economia del Paese».
Per l’Adoc l”impatto della manovra del Governo Monti sulle famiglie sarà pari a 2.895 euro annue. Con gli aggravi di spesa derivanti dalla precedente manovra finanziaria messa in atto dal Governo Berlusconi le famiglie vedranno bruciate complessivamente 2 mensilità medie di stipendio. A sostenerlo è l’Adoc in un comunicato. Altro che tredicesima, sottolinea il presidente dell’associazione dei consumatori, Carlo Pileri, «le famiglie potranno contare solo su undici mensilità l’aumento dell’Iva al 21% e l’aumento delle accise sui carburanti introdotti nell’ultimo anno hanno comportato un aggravio di spesa medio di 480 euro l’anno a famiglia. A cui vanno aggiunti gli aumenti e i rincari derivanti dall’appena varata Manovra del Governo Monti, pari a 2.895 euro l’anno». Complessivamente, quindi, rileva Pileri, «alla fine del prossimo anno le famiglie avranno subito un aggravio di spesa totale di 3300 euro, l’equivalente di due mensilità medie, il 16% del reddito complessivo.
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