E’ un passo verso la salvezza di Atene e del suo debito da 357 miliardi di euro. cinque volte quello argentino. Ammontano all’85,8% le adesioni dei creditori privati sotto legislazione greca pari a 152 miliardi di euro allo swap obbligazionario sul debito greco mentre quelli sottoposti a legislazione internazionale hanno consegnato 20 miliardi pari al 69% del totale.
Lo rivela un comunicato di questa mattina alle 7 del governo di Atene, il quale ha reso noto che attiverà, se riveverà il via libera dalla troika, le clausole di azione collettiva (Cac) che obbligano i creditori privati detentori di bond che rientrano nella legge greca ad accettare obbligatoriamente lo swap sul debito. In questo caso le adesioni arriveranno al 95,7%.
Una mossa però che deve avere il via libera dalla Bce, Ue e Fmi perché potrebbe aprire una pericolosa breccia per far scattare a sua volta i Cds, cioè i credit default swap, contratti di assicurazione che sul debito greco ammontano a 3,25 miliardi netti e a un noziale pari a 70 miliardi di euro.
Ora la parola passa all’eurogruppo che oggi in teleconferenza si riunisce per decidere se dare via libera all’uso delle Cac e alla tranche da 97 miliardi sui 130 miliardi complessivi del secondo piano di aiuti europei.
Secondo Danile Gros, direttore del Ceps di Bruxelles, fra un anno ci sarà bisogno di un terzo piano di aiuti con allungamento delle scadenze del debito e riduzione degli interessi, ma a quel punto ormai sarà debito in maggior parte in mano agli stati e quindi più facile da gestire nel corso di un futuro summit europeo.
da Il Sole 24 Ore
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