Ci sono miliardi di euro disponibili ma che non vengono utilizzati per fare fronte alle esigenze popolari in termini di casa, reddito, lavoro, servizi sociali. Miliardi che ogni anno prendono la strada da Bruxelles verso l’Italia e per il 91% tornano indietro senza essere stati utilizzati. Potrebbe sembrare “tre passi nel delirio” ma è una realtà. Domani, mercoledì 29 gennaio, l’USB ha indetto a Roma un’Assemblea pubblica presso la Sala Tirreno della Regione Lazio, in via Rosa Raimondi Garibaldi 7, dalle ore 9.30, sul tema dell’utilizzo dei fondi europei in arrivo regione Lazio. Si tratta di oltre un miliardo e mezzo di euro per i prossimi 7 anni. Con questa iniziativa l’USB intende aprire una nuova stagione di rivendicazione, per il diritto all’informazione, alla trasparenza e alla partecipazione di tutta la collettività in merito alla nuova programmazione per l’utilizzo dei fondi europei 2014-2020 ed in particolare sulla gestione di quelli destinati allo sviluppo sociale, economico e sostenibile del nostro territorio. Secondo l’USB, è indispensabile rompere il silenzio che è stato creato attorno alla “questione fondi europei”. L’assemblea pubblica di domani sarà il primo evento per segnare un cambiamento di rotta, a partire dalla fine dell’esclusione della cittadinanza da un sistema finora aperto solo ai tecnocrati ed a beneficio solo delle imprese private. Per condividere le letture critiche sull’impatto di tali politiche nel nostro Paese, l’USB ha dedicato una pagina del proprio sito alle politiche europee (http://politicheue.usb.it/), in cui vengono messi a disposizione i documenti e le notizie più rilevanti. All’incontro di domani sarà presente il vice presidente della Regione Lazio, Massimiliano Smeriglio. La richiesta dell’assemblea pubblica di domani è quella di sedere al tavolo di programmazione dove da anni i sindacati confederali insieme alle rappresentanze di vari gruppi di interesse sono presenti tacendo sullo scempio di denaro pubblico avvenuto durante le scorse programmazioni. L’incontro rappresenta un’occasione utile al fine di favorire il confronto con tutti i settori sociali tradizionalmente esclusi dalla discussione sull’indirizzo dei finanziamenti europei. A livello nazionale, i fondi strutturali europei destinati da Bruxelles all’Italia, per il periodo che va dal 2007 al 2013 sono stati rilevanti. Tra finanziamento comunitario e contributo nazionale si tratta di ben 59,4 miliardi di euro, di cui 47 destinati al Meridione. Ma, tanto per dare un’idea, alla fine del 2010 soltanto un quinto di quella somma era stato già impegnato. In tutto 12 miliardi, il 18,9% del totale. Ma i soldi effettivamente spesi sono stati in realtà molti di meno: solo 5,9 miliardi, ovvero il 9%. Uno scenario imbarazzante di spreco di risorse disponibili, considerando che il primo triennio 2007-2010 era già scaduto. E a Bruxelles stanno delineando nuovi programmi che possono avere ricadute economiche e sociali importanti nelle aree metropolitane. Ad esempio, la Commissione europea il 17 e 18 febbraio prossimi organizzerà a Bruxelles la conferenza “CiTIEs: Cities of Tomorrow: Investing in Europe” per discutere come finanziare il profilo della dimensione urbana nelle politiche europee, focalizzando l’attenzione sull’importanza degli investimenti nelle aree urbane e nelle città. Rimandare indietro miliardi di euro e continuare a spendere zero euro per l’edilizia popolare, i servizi sociali e il risanamento del territorio è una lucida follia alla quale occorre mettersi di traverso.
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