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Bonanni (Cisl). Dietro le dimissioni una pensione d’oro?

Le dimissioni di Raffaele Bonanni dalla guida della Cisl, sembrano avere un retroscena. Si tratterebbe di una pensione di tutto rispetto con qualche ombra sui tempi e le modalità. Secondo il Fatto Quotidiano, il sindacalista, sarebbe arrivato a guadagnare 336 mila euro l’anno nell’ultimo anno di contribuzione.
IL sostanzioso aumento ci sarebbe stato proprio nel 2011, anno in cui Bonanni avrebbe deciso di andare in pensione, evitando la micidiale riforma Fornero – che ha rovinato l’esistenza a milioni di lavoratori – contro cui Cgil Cisl Uil si limitarono a…. ben tre ore di sciopero.
Alcuni numeri, sono stati resi noti recentemente. L’importo della pensione dell’ex segretario della Cisl, dal 2012 percepisce 8.593 euro lordi al mese, pari a 5.391,50 euro netti.
Ma come si è arrivati a queste cifre? Secondo il Fatto gli aumenti di stipendio di Bonanni sono avvenuti negli ultimi anni di attività. Fino al 2006 era segretario confederale guadagnando 80 mila euro lordi all’anno. Diventando segretario generale, ha avuto diritto a un aumento del 30%. Nel 2009 Bonanni ha guadagnato 255.759 euro (+26% sull’anno precedente), nel 2010 è arrivato a 267.436 (+4%), e nel 2011 c’è un stato un ulteriore aumento del 25%, giungendo a 336.260 euro. Presentando la domanda prima della riforma Fornero, Bonanni si è così potuto basare sulle ultime cinque retribuzioni per il calcolo della propria pensione.

L’Usb nel dicembre del 2013, contestando l’ennesima assist del leader della Cisl a favore della previdenza integrativa, aveva diffuso un comunicato nel quale denunciava che Bonanni, 64 anni, prendeva già da un paio d’anni una pensione di 7 mila euro lordi al mese, circa 4.300 euro netti. Con questo pregresso – indubbiamente confortevole – Bonanni aveva proposto – per gli altri ovviamente – di rendere obbligatoria per legge l’adesione ai fondi pensione (costituiti su iniziativa delle associazioni imprenditoriali ma anche dei sindacati), al fine di favorire l’aumento della previdenza integrativa. Nel comunicato, Pierpaolo Leonardi,, dell’esecutivo della Usb, denunciava che “lui (Bonanni, ndr ) è andato in pensione con il sistema retributivo pochi giorni prima del varo della riforma Fornero (fine del 2011, ndr ) e con un assegno dell’Inps di 7 mila euro mensili lordi”. Bonanni, dicono, che si fosse infuriato parlando di grave violazione della privacy e rivendicando di aver versato 45 anni di contributi all’Inps. La pensione di Bonanni beneficia del vantaggioso metodo di calcolo retributivo, che con il massimo di anni di contribuzione, avvicina l’assegno agli ultimi anni dello stipendio. Nella puntata di Report del 26 ottobre 2008, cioè sei anni fa, affermò di guadagnare 90 mila euro lordi all’anno, in pratica un netto di circa 4.500 euro.

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