Altrove la Grecia riesce a firmare degli accordi. E’ successo stamattina a San Pietroburgo, dove i ministri dell’energia di Atene e Mosca (Panagiotis Lafazanis e Aleksandr Novak) hanno raggiunto l’iIntesa preliminare per il passaggio del gasdotto Turkish Stream sul territorio greco.
La Russia verserà per questo alla Grecia un prestito pari al 100% dell’importo del gasdotto.
Nelle previsioni russe, il ramo greco del Turkish Stream avrà una capacità annua di 47 miliardi di metri cubi di gas. I lavori cominceranno il prossimo anno e avranno una durata di appena tre anni. I costi di costruzione sono previsti nell’ordine dei 2 miliardi di euro. E naturalmente questo accordo apre le porte ad “ulteriori progetti di cooperazione”.
Un segnale anche politico e geostrategico chiaro, che farà rizzare i capelli in testa a Bruxelles e Washington, ingobbite nel pretendere dai partner europei il mantenimento di dure “sanzioni” nei confronti di Mosca.
Peggio nacora per la seconda notizia proveniente da Mosca, dove oggi è previsto un incontro tra Putine Tsipras. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha spiegato che la Russia può prendere in considerazione la possibilità di fornire assistenza finanziaria ad Atene, ma “solo se lo chiede il governo greco”. Anche il vice premier russo Arkadi Dvorkovich ha detto alla Tv Russia Today che il governo è pronto a considerare la possibilità di fornire assistenza finanziaria alla Grecia.
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