Secondo l’agenzia Bloomberg, la Unicredit sta valutando il taglio di quasi 10mila posti di lavoro e la riduzione del 10% dei costi nell’ambito del nuovo piano strategico che verrà presentato a dicembre. Gli esuberi colpirebbero principalmente l’Italia, ma non solo. I numeri sono ancora in fase di studio e potrebbero cambiare, ed essere più bassi. Ma nel 2019 chi si può fidare di una grande banca? UniCredit ha già realizzato il 95% delle chiusure di filiali previste dal piano entro fine anno e il 104% della riduzione di personale stimata. Nel dettaglio, il gruppo ha chiuso complessivamente 901 filiali, di cui 20 nel primo trimestre, e ridotto il personale di 14.720 unità (di cui 555 nel primo trimestre).
Sulla notizia dell’ulteriore “taglio di teste” (la professione preferita dagli odiosi e ricchissimi manager) per ora c’è il prevedibile no comment, da parte della banca. Sabato in una intervista a Milano Finanza l’amministratore delegato di Unicredit, Jean-Pierre Mustier, aveva spiegato che dettagli e la strategia del nuovo piano saranno comunicati a dicembre. “Transform 2019 è stato un piano di ristrutturazione nell’ambito del quale ci siamo concentrati sulla pulizia dell’attivo, sul controllo dei costi e sul rafforzamento dei ratio di capitale” – aveva annunciato il numero uno di Unicredit – “Nel nuovo piano invece “lavoreremo molto di più sulla trasformazione di Unicredit”.
Eppure il gruppo Unicredit ha chiuso il primo trimestre del 2019 con un utile netto di 1,39 miliardi, in rialzo del 24,7% rispetto allo stesso periodo del 2018. Il risultato è superiore agli 1,19 miliardi previsti dagli analisti, anche se è influenzato da voci “congiunturali” legate a cessioni immobiliari (258 milioni) e al rilascio di accantonamenti per la liquidazione delle sanzioni Usa (320 milioni). L’utile rettificato escludendo le vendite di immobili è stato comunque in crescita dell’1,5% annuo a 1,1 miliardi.
UniCredit conferma per fine 2019 gli obiettivi di ricavi a 19,8 miliardi, costi a 10,4 miliardi, utile netto a 4,7 miliardi. Per raggiungerli sono disponibili a far fuori 10mila persone in carne ed ossa dai propri organici. E poi qualcuno si domanda perché odiare i ricchi e i banchieri?
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