L’ultimo report di Boston Consulting Group (Global Wealth 2019: Reigniting Radical Growth), ha analizzato la tendenza e la concentrazione della ricchezza a livello mondiale. Il risultato è che il 50% della ricchezza mondiale (in un mondo composto da più di sette miliardi di persone) è concentrato nelle mani di 22 milioni di ricchi.
La ricchezza posseduta da questo gruppo di ultramilionari, ha raggiunto i 206 trilioni di dollari della ricchezza finanziaria privata nel mondo a fine 2018. “Una somma enorme che, se cresce meno rispetto al passato, continua ad essere nelle mani di pochi” è costretto ad ammettere anche il Sole 24 Ore. Nel 2018 questi capitali privati sono cresciuti “solo” dell’1,6%, rispetto ai bei tempi del + 7,5% del 2017 e del 6,2%, tra il 2013 e il 2017. I milionari (chi ha ricchezze sopra il milione di dollari) in un anno sono aumentati del 2,1% e detengono il 50% della ricchezza finanziaria mondiale.
L’Italia si colloca alla nona posizione nel mondo con 5 mila miliardi di dollari di ricchezza finanziaria personale (quasi il triplo del Pil attuale pari a circa 1.768,496 milioni di euro). Entro il 2023 le stime prevedono che la ricchezza finanziaria personale degli italiani possa toccare i 5,6mila miliardi di dollari mentre quella mondiale raggiungere i 272 trilioni di dollari grazie ad uno sprint del 5,7% . Secondo il rapporto del Boston Consulting Group, le nuove opportunità di business non verranno però dai ricchi o super ricchi ma dai cosiddetti “nuovi ricchi” (definiti affluent) in crescita anche in paesi ormai diversi di quelli classici a capitalismo avanzato, e parliamo di circa 7,6 milioni di individui nel mondo che dentro la ferocissima polarizzazione sociale in corso, sono “saliti”.
Ma quando parliamo di business non si tratta di ricchezza dovuta a investimenti produttivi, al contrario anche i nuovi ricchi si arricchiscono solo nel settore finanziario e speculativo.
Anche al netto del tonfo di Wall Street di ieri, dal primo gennaio di quest’anno il patrimonio delle 500 persone più ricche del mondo è aumentato dell’11%, sfiorando i 5,4 trilioni di dollari
Adesso si comprende perché le classi dominanti abbaiano sempre più forte e dotino gli Stati in cui risiedono o fanno affari di leggi sempre più repressive per impedire che qualcuno chieda conto di questa inumana e crescente disuguaglianza sociale.
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Mauritius
quando le condizioni materiali umiliano gli umani non c’è nulla di fattibile per migliorare le cose
bisogna distruggere i sistema e far ripartire il tutto con un nuovo sistema