Molto più che in Germania ma molto che in Romania. Il 75,2% delle famiglie italiane, tre su quattro, risiede in una casa di proprietà. Nel 2016 la superficie media di un’abitazione è pari a 117 m2 e il suo valore medio è di circa 162 mila euro (1.385 Ç/m2). In generale, le abitazioni possedute da persone fisiche hanno un valore complessivo, includendo anche le relative pertinenze, di 5.526 miliardi di euro, mentre il valore complessivo del patrimonio abitativo supera i 6.000 miliardi.
Il rapporto evidenzia che dal 2016, anno a cui fanno riferimento i dati, il prelievo di natura patrimoniale sugli immobili si è ridotto di oltre 4,5 miliardi di euro “a seguito principalmente dell’abolizione della Tasi sulle abitazioni principali non di lusso e di altre misure di alleggerimento del prelievo sugli immobili”. Ossia le imposte su quello che rappresenta più della metà della ricchezza privata in Italia sono diminuite.
Sono alcuni dei dati contenuti nella settima edizione di “Gli Immobili in Italia”, la pubblicazione biennale che fotografa il patrimonio immobiliare italiano realizzata dall’Agenzia delle Entrate e dal Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia in collaborazione con il partner tecnologico Sogei.
Il volume, che quest’anno analizza i dati relativi al 2016, offre un quadro della ricchezza, dei redditi, degli utilizzi e dei valori imponibili degli immobili attraverso l’elaborazione di diverse fonti informative, tra cui il Catasto Edilizio Urbano e le quotazioni dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare, le dichiarazioni dei redditi, le banche dati dei versamenti delle Imposte sugli Immobili (IMU, TASI) e i dati del registro.
Diventa utile allargare lo sguardo alla condizione abitativa in Europa nello stesso anno preso in considerazione dal rapporto del Mef.
Nel 2016 la maggioranza della popolazione di ciascuno Stato membro dell’UE abitava in un alloggio di proprietà, ma con quote estremamente differenziate che vanno dal 52 % di case di proprietà in Germania, il 64,1% della Francia, il 78,2% della Spagna fino al 96 % in Romania (l’Italia appunto vede una quota del 75,2%). In Croazia siamo al 90,5%. In Lituania all’89,4% e una lunghissima serie di paesi sono intorno all’80% come, ad esempio Norvegia e Malta. La media europea è di 69,5% di case di proprietà.
Tra i paesi dell’UE, nel 2016 la Grecia ha registrato l’incidenza più elevata del costo dell’abitazione sul reddito per chi viveva in abitazioni in affitto locate a canone di mercato: per l’84,6 % delle famiglie i costi per l’abitazione superavano il 40 % del reddito disponibile equivalente (la media dell’UE era pari al 28,0 %).
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