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Persino Trump fa meno peggio dell’Unione Europea

Ho letto l’intervista a Trump pubblicata su Milano Finanza.

La situazione è questa: Trump afferma che l’accordo con la Cina vale 250 miliardi di dollari. Contemporaneamente ha fatto accordi con il Giappone (40 miliardi di dollari), Canada, Messico e altri 10 paesi.

Ora è la volta dell’Europa, con cui gli Usa hanno un deficit commerciale annuale di 150 miliardi di dollari. O saranno dazi su auto, è stato chiaro.

Gli effetti di questi accordi secondo Trump si vedranno a metà anno, in ogni caso sotto la sua presidenza sono stati creati 10 milioni di posti di lavoro (non sto a discutere quali, qui non abbiamo manco quelli).

A Davos doveva farla da padrona Greta, ma i big delle banche Usa sono andati li facendo i complimenti a Trump per come va l’economia americana.

Ieri sono usciti i dati italiani del commercio extra Ue: il surplus passa da 27 a 37 miliardi. Gli industriali stanno facendo soldi a palate su di una strategia basata su bassi salari.

Gli Usa invece spendono. Trump vuole che si abbassino i tassi di interesse per abbattere il debito pubblico, liberare risorse e spendere. Qui da noi abbiamo tassi negativi e il massimo sono bonus da 80 euro.

Non sto a discutere l’economia americana, anche lì i lavoratori vengono pagati poco, ma con gli accordi commerciali hanno prospettive future su cui impostare eventuali politiche rivendicative…

Quelle che noi non abbiamo.

Vedi l’articolo citato MilanoFinanzaTrump

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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2 Commenti


  • giorgino

    perchè, le politiche rivendicative si fanno con una base capitalistica abbastanza florida che le consenta ? Quindi in caso contrario non si rivendica ? Ma ciò significa accettare in pieno le compatibilità capitalistiche, le rivendicazioni si fanno comunque, per trascrescere in un livello superiore di socializzazione dell’economia. La lotta da sindacale deve diventare politica, ma non è che tu sia Marco Bentivogli sotto mentite spoglie ?


    • Redazione Contropiano

      Essere materialisti è un’arte complessa… Se non c’è “margine di contrattazione” si contratta meno. Se la cosa dura a lungo, ci si incazza e si insorge (poi, come va, va…). Ma, se si resta in tempi “normali”, quel margine costituisce un tipo di confine… che la soggettività può accettare o violare, ma c’è… Bentivogli figlio (il padre era decisamente migliore) non credo si interessi a toccare quel limite… lo pagano per restare ben al di qua… Offendere non fa di te un marxista, insomma.

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