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Lo Stato “mette una pezza” sui buchi di bilancio degli enti locali. Ma urge un cambio di passo

L’emergenza Covid 19 ha aumentato il deficit degli enti locali (Comuni e Province) facendo venire meno gli introiti di imposte come la tassa di soggiorno e la Tari. Per metterci una toppa servirà lo scostamento di bilancio atteso in Consiglio dei ministri per finanziare la manovra estiva, la quale dovrà dedicare un capitolo per coprire i buchi prodotti dal lockdown nei bilanci di Comuni e Province.

Il governo entro luglio dovrebbe ottenere dal Parlamento il via libera al nuovo scostamento di bilancio da circa 20 miliardi per finanziare la manovra finanziaria estiva. Il testo dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri questa settimana, mentre il voto delle Camere è atteso il 29 luglio.

La richiesta di deficit aggiuntivo, è la terza dopo i 20 miliardi del Decreto Cura Italia e i 55 del Decreto Rilancio.

Il confronto tra governo ed enti locali è sui numeri della nota emessa dal Mef per la distribuzione dei 2,5 miliardi residui del Dl 34. La perdita di gettito fiscale dei Comuni viene calcolata intorno ai 5 miliardi.

In questi mesi di lockdown sono venuti meno circa 310 milioni dell’imposta di soggiorno versata dai turisti ai Comuni. Poi ci sono circa 1,1 miliardi evaporati nella Tari (con il suo -11,52% stimato rispetto all’anno scorso).

Ma, al momento, i calcoli non sono definitivi, precisa il Mef, perché i numeri sui risparmi di spesa sono parziali e soprattutto le incognite dell’autunno sono parecchie, in particolare sul turismo e la ripresa di molte attività commerciali in molti centri urbani.

Insomma, lo scostamento di bilancio cercherà di mettere una toppa sui buchi apertisi in molti enti locali. Rimane il problema che già i vincoli del Patto di Stabilità nazionale e di quelli locali in questi anni hanno costretto molti Comuni a tagliare i servizi.

Se non interviene un cambiamento di “filosofia” – e quindi la radicale rimessa in discussione della logica del Patto di Stabilità – lo scostamento di bilancio previsto dal Mef si rivelerà poco più che un palliativo temporale. E intanto molte città, grandi o piccole, da tempo hanno visto precipitare la qualità della vita, i servizi pubblici e il reddito disponibile delle famiglie.

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