La società Airbnb punta a mettere le mani su milioni di nuovi host ossia titolari di ‘bed and breakfast’, o case vacanza. Il suo obiettivo dichiarato è quello di rispondere a quello che prevede come un boom della domanda di viaggi e turismo che si creerà non appena il mondo uscirà dalla pandemia.
In una intervista al network Cnbc e ripresa dall’Agi, l’amministratore delegato di Airbnb, Brian Chesky, ha affermato che per soddisfare la domanda dei prossimi anni, la maggiore piattaforma di hosteling avrà bisogno di milioni di case da affittare in più.
“Penso che probabilmente avremo un grosso problema – ha detto alla Cnbc – perché mi aspetto che avremo più richieste di quanti alloggi attualmente disponiamo. Prevedo l’arrivo di un formidabile rimbalzo dei viaggi. Qualcosa di mai visto prima“.
Airbnb è valutata in borsa con un valore che supera i 100 miliardi di dollari. Il colosso degli affitti brevi, come tutto il settore del turismo, ha subito pesantemente gli effetti della pandemia da Covid-19, che hanno congelato i viaggi nazionali e internazionali.
Le prenotazioni sulla piattaforma Airbnb durante la pandemia sono crollate fino al 75% e la società ha tagliato del 25% il personale.
L’estate scorsa però – con le riaperture varate dal governo e che hanno portato alla seconda ondata di Covid – AirBnb ha registrato una lenta ma significativa ripresa degli affari con i primi spostamenti consentiti, puntando sugli affitti di appartamenti nelle zone rurali e di mare vicino alle grandi città, ma anche sullo smart working che ha interessato molti lavoratori.
Airbnb dispone oggi di 4 milioni di ‘host’, persone che mettono in affitto una loro proprietà, ma ben l’86% di questi è al di fuori degli Stati Uniti, per un totale di 7,4 milioni di annunci.
La società stima che il mercato potenziale per i suoi servizi sia di 3,4 trilioni di dollari, di cui 1,8 trilioni per i soggiorni a breve termine, 210 miliardi di dollari per i soggiorni a lungo termine e 1,4 trilioni di dollari per esperienze di viaggio.
Adesso il business dei viaggi è in fermento, soprattutto negli Usa dove un numero elevato di statunitensi vengono vaccinati e le restrizioni si stanno allentando. Airbnb, dunque ha aperto la caccia ai proprietari di case privati disponibili ad affittarle agli ospiti.
Ma l’amministratore delegato della piattaforma ha anche gelato le aspettative su chi pensa di poter intercettare più soldi dall’eventuale boom di viaggi nel prossimo periodo. Airbnb non offrirà “molti incentivi” per convincere nuovi host a offrire le loro case, poiché ritiene che già ci sia un’enorme domanda di servizi.
“Penso che tutto ciò che dobbiamo fare è continuare a raccontare la nostra storia di Airbnb e i vantaggi dell’hosting. E stiamo riscontrando molto interesse“, ha affermato Chesky.
Il turismo è stato uno dei settori più penalizzati dalla pandemia. Secondo l’Ocse i flussi globali sono diminuiti tra il 60 e l’80% . Le perdite economiche globali sono state superiori a 1.100 miliardi.
Per un paese a “vocazione turistica” come l’Italia, si sono registrate 219 milioni di presenze in meno negli esercizi ricettivi nei primi undici mesi del 2020, pari a -52,2% (stime Istat). Secondo i dati di Assoturismo, gli arrivi diminuiscono del 61,8% e le presenze del 55%.
Nonostante il blocco dei licenziamenti le conseguenze sull’occupazione sono state pesante con 265 mila occupati in meno solo nel secondo trimestre 2020. A livello europeo l’Italia è il paese con il più alto numero di esercizi ricettivi (più del 30% del totale di tutta l’Unione), il secondo paese per presenze straniere e tra i primi quattro per presenze negli esercizi ricettivi.
Adesso molti puntano sui fondi del Next Generation Eu. Già nel vecchio Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sono previsti 8 miliardi di euro dedicati a “Turismo e Cultura”. Ora si tratta di vedere come saranno impiegati. Un rapporto del Agi/Censis indica maggiore qualità, di fronte alla riduzione delle quantità, puntando a “trasformare il turista-cliente in uno stakeholder del nostro territorio e delle nostre eccellenze”.
Ma Airbnb ha altre idee. Con le restrizioni agli spostamenti imposte dalla pandemia è tornata di moda la vacanza di corto raggio. Il colosso degli affitti brevi ha così resettato la sua offerta proprio sul turismo di prossimità.
Un turismo fatto di spostamenti brevi. Mordi e fuggi appunto, come le cavallette. I guasti della gentrificazione e dell’espulsione d residenzialità, sono stati ben visibili in questi mesi di pandemia, soprattutto nei centri storici e nei quartieri gentrificati e svuotati dagli abitanti, sostituti appunto da turisti-cavallette. I quartieri “abitati” hanno retto molto meglio.
Sarebbe urgente mettere in campo da subito elementi di riflessione sul turismo che non concedano più spazi a iniziative meramente speculative come Airbnb, ma anche sul fatto che la “vocazione turistica” di un paese – che merita indubbiamente di essere visitato e goduto – se non governato ma lasciato ai privati e alla “mano invisibile del mercato”, rischia solo di accentuarne la subalternità piuttosto che i benefici collettivi.
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