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La Russia spedisce alla Cina volumi record di gas e carbone

A sentire i tg o a leggere gli ormai incredibili quotidiani italiani sembrerebbe che  le “ferree sanzioni” volute da Washington e approvate da Bruxelles stiano mettendo in ginocchio la Russia.

Tesi propagandistica, come in ogni guerra, smentita sobriamente sia dagli intellettuali che hanno firmato l’appello pubblicato su questo giornale, sia e soprattutto dai fatti. Come rende peraltro noto una delle principali testate economiche degli Stati Uniti, ossia Bloomberg. Buona lettura.

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A settembre la Cina ha importato quantità record di gas naturale liquefatto e carbone siderurgico dalla Russia, mentre gli acquisti totali di prodotti energetici hanno superato i 50 miliardi di dollari da quando l’invasione dell’Ucraina ha spinto Mosca a espandere le vendite al suo alleato strategico.  

Le importazioni di carbone da coke dalla Russia sono salite a 2,5 milioni di tonnellate a settembre, da circa 900.000 tonnellate nello stesso mese dello scorso anno e da 1,9 milioni di tonnellate ad agosto, secondo i dati delle dogane cinesi.

Le vendite di GNL sono aumentate di un terzo rispetto a un anno fa, raggiungendo le 819.000 tonnellate, nonostante il calo del 12% degli acquisti complessivi di questo combustibile super refrigerato da parte della Cina. Dall’inizio dell’anno la Cina non ha registrato importazioni attraverso i gasdotti, il principale canale di trasporto del gas russo.

Le importazioni di greggio dalla Russia si sono attestate a 7,5 milioni di tonnellate il mese scorso, rispetto agli 8,3 milioni di tonnellate di agosto e ai 6,1 milioni di tonnellate di un anno fa, con l’Arabia Saudita che ha scavalcato la Russia come primo fornitore della Cina.

Gli acquisti totali di energia russa, compresi i prodotti petroliferi, sono scesi a 7,5 miliardi di dollari il mese scorso rispetto al record rivisto di 8,4 miliardi di dollari di agosto, anche se la cifra è ben superiore ai 4,7 miliardi di dollari dello scorso anno.

Il totale sale a oltre 51 miliardi di dollari nei sette mesi trascorsi dall’inizio della guerra in Ucraina. Nello stesso periodo del 2021, la Cina aveva acquistato energia dalla Russia per 30 miliardi di dollari.

Sebbene i valori delle importazioni siano stati gonfiati dall’impennata globale dei prezzi dell’energia causata dalla guerra, la Cina continua ad acquistare dalla Russia maggiori volumi, a volte a prezzi scontati.

Mosca, da parte sua, ha bisogno di trovare una destinazione per le esportazioni che vengono evitate da gran parte del resto del mondo come punizione per l’invasione. Il 5 dicembre entrerà in vigore un nuovo pacchetto di sanzioni dell’Unione Europea che priverà le petroliere di assicurazioni e altri servizi.

Altri dati relativi alle importazioni cinesi dalla Russia nel mese di settembre sono:

– Le importazioni di carbone, compreso il carbone termico e da coke, sono aumentate del 20% rispetto all’anno, raggiungendo quasi 7 milioni di tonnellate.

– Le importazioni di rame raffinato sono raddoppiate a 39.578 tonnellate.

– Le importazioni di nichel raffinato sono crollate del 60% a 3.363 tonnellate.

– Le importazioni di alluminio raffinato sono aumentate di oltre quattro volte, raggiungendo 45.666 tonnellate.

– Le importazioni di palladio sono crollate del 57% a 265 chilogrammi

– Le importazioni di grano sono diminuite del 45% a 3.431 tonnellate.

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1 Commento


  • Elmer hugo

    bien.china sta importando
    más gas e petróleo para superar de una vez por todas en todo a los americanos,diventara la primera potencia mundial

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