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I paesi latinoamericani non rischiano la recessione, quelli dell’est Europa sì

La Goldman Sachs ha avviato un’indagine su nove Paesi, quattro europei, quattro latinoamericani e la lontanissima Nuova Zelanda. Lo studio è stato riferito dal quotidiano Milano Finanza. I paesi esaminati sono quelli che negli ultimi mesi hanno riportato dati economici in crescita, per testare se le loro banche centrali siano in grado di affrontare uno scenario di inflazione senza incorrere in una recessione.

I paesi presi in esame sono Brasile, Colombia, Cile, Perù, Repubblica Ceca, Polonia, Ungheria ,Romania e Nuova Zelanda

Gli analisti di Goldman Sachs hanno sottolineato tre aspetti incoraggianti. Il primo è che una parte dei nove Paesi si trova ancora in una fase di espansione considerando la performance del pil, gli indici Pmi e il trend del mercato del lavoro. “Secondo il nostro modello di previsione, il Cile sta vivendo probabilmente una modesta fase di recessione, mentre la Repubblica Ceca e la Polonia vi sono vicine”, fanno sapere gli analisti di Goldman Sachs che si aspettano nel breve termine un rialzo dei tassi da parte delle banche centrali ceca e polacca.

Poco probabile, invece, che Perù e Ungheria siano prossime a una fase recessiva così come la Nuova Zelanda, il Brasile, la Romania e la Colombia. In questi ultimi quattro Paesi nel secondo trimestre il pil è cresciuto, rispettivamente, del 5,3%, del 3,5%, del 2,7% e del 3,6%; mentre il tasso di disoccupazione ha riportato una variazione su tre mesi dello 0,1% in Nuova Zelanda, del -0,6% in Brasile, del -0,2% in Colombia ed è rimasto invariato in Romania.

“Prevediamo una crescita negativa nel secondo semestre di quest’anno in Repubblica Ceca, Polonia, Ungheria e Romania”, stimano gli analisti di Goldman Sachs. Inoltre, “in Ungheria e Polonia l’inflazione core su base trimestrale annualizzata viaggia ancora su livelli alti del ciclo”. Non è da escludersi poi l’inizio di nuovo ciclo di rialzi: “in effetti, ci aspettiamo che la Repubblica Ceca e la Polonia riprendano presto le loro politiche di aumento dei tassi”.

Milano Finanza pone l’interrogativo sul perché lo scenario si presenti più incoraggiante per i Paesi dell’America latina rispetto a quelli dell’Europa. Secondo Goldman Sachs la spiegazione sta nelle forti pressioni sui prezzi dell’energia e dei generi alimentari che stanno alimentando le aspettative di inflazione nei Paesi europei. Principalmente dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, i prezzi di elettricità e gas per uso domestico nei quattro Paesi Ue considerati sono saliti in media del 48% su base annua rispetto al dato del 9% relativo ai Paesi dell’America latina.

Dunque per gli analisti di Goldman Sachs i rischi di recessione interessano principalmente più i Paesi dell’Europa centro-orientale piuttosto che i Paesi dell’America Latina.

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1 Commento


  • Rosanna Savi

    Per il Brasile grazie a Bolsonaro!

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