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Il capo della JP Morgan annuncia “tempesta”

L’inflazione, l’irrigidimento delle politiche monetarie delle banche centrali  e il conflitto in Ucraina hanno creato le condizioni perfette per una “tempesta” economica di portata mondiale.

E’ questo l’avvertimento lanciato dall’amministratore delegato della JpMorgan, Jamie Dimon, in una intervista al quotidiano “Nikkei”.

Dimon già a giugno aveva precedentemente previsto un “uragano” economico sfidando le prospettive più rialziste avanzate all’epoca da altri big boss di Wall Street.

L’amministratore delegato di JpMorgan, riferendosi alle sue previsioni di giugno, ha precisato che  “La tempesta di cui parlavo, o la potenziale tempesta, includeva l’inflazione, i tassi elevati, l’irrigidimento quantitativo globale e gli effetti della guerra sull’economia mondiale, in particolare i prezzi del petrolio e dei beni alimentari, i danni alle catene di fornitura, eccetera”, ha spiegato Dimon.

Tutte queste cose si sono più o meno verificate”. Secondo il finanziere, “dobbiamo affrontare questioni molto serie, e non sappiamo ancora quale possa essere l’esito”.

Commentando i drastici aumenti dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve (Fed) statunitense – l’ultimo, dello 0,75 per cento, decretato lo scorso ottobre – Dimon ha dichiarato che “le banche centrali si sono mosse troppo tardi”, dopo aver trattato l’inflazione come un fenomeno temporaneo.

Secondo l’amministratore delegato di JpMorgan, è probabile che entro la fine dell’anno la Fed porti i tassi di riferimento verso il 5 per cento, e per allora, “si spera che l’inflazione sia calata”.

Esistono però altri fattori che potrebbero spingere la Fed a proseguire gli aumenti dei tassi, con ulteriori effetti depressivi sull’economia Usa e globale: “C’è abbondanza di lavoro. I salari aumentano. Di solito quello che accade è che il tasso di disoccupazione aumenta un po’, e il lavoro non è abbondante quanto prima, e questo riduce l’inflazione. Ora, però, non siamo ancora a quel punto”.

Nell’analisi di Dimon, in assenza di gravi ricadute del conflitto in Ucraina, l’economia globale è probabilmente diretta verso una “lieve recessione”.

Una situazione particolarmente dedicata è quella del settore bancario ombra (si veda il fallimento improvviso della cripto Ftx) e delle società tecnologiche, che stanno iniettando grandi volumi di liquidità sui mercati finanziari, ma che al contrario delle banche centrali potrebbero ritirare tale liquidità in maniera più brusca e improvvisa.

Secondo Dimon, nei prossimi mesi potrebbero verificarsi “sorprese” negative, come un collasso dei fondi previdenziali britannici. Le pressioni accumulatesi  su questi strumenti sono secondo Dimon  una “eccezione”, che però potrebbe ripresentarsi altrove in futuro.

Il settore bancario vero e proprio, invece, si trova secondo l’a.d. di JpMorgan in una situazione di maggior salute e solidità rispetto alla crisi finanziaria globale del 2008, e il fallimento di una banca, oggi, difficilmente innescherebbe un evento “sistemico”.

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