La multinazionale statunitense ExxonMobil ha fatto causa all’Unione europea per fermare la tassa sugli extraprofitti. La Exxon, secondo quanto riportano i media, sostiene che “la Commissione e il Parlamento europeo sono andati oltre i loro poteri legali”.
Si va dunque ad un primo testa a testa con le multinazionali petrolifere dopo che l’Ue ha deciso di tassare gli extraprofitti generati dall’aumento dei prezzi energetici acutizzato dalla guerra in Ucraina. Secondo la multinazionale, la tassa potrebbe “scoraggiare gli investimenti”.
“Le nostre affiliate, ExxonMobil Producing Netherlands BV e Mobil Erdgas-Erdöl GmbH, hanno citato in giudizio il Consiglio europeo nel tentativo di annullare una nuova tassa sui guadagni inaspettati per le compagnie petrolifere e del gas”, ha dichiarato Casey Norton, portavoce della ExxonMobil in Texas. La causa intentata da Exxon Mobil verrà valutata dal Tribunale dell’Unione Europea.
La Ue prevede di ricavare 25 miliardi di dollari dalla tassa. In realtà la Commissione europea è stata attenta a non usare la parola “tassa” – definita infatti “contributo temporaneo di solidarietà – perchè qualsiasi nuova disposizione fiscale a livello europeo avrebbe richiesto l’unanimità tra i 27 Stati membri, una procedura più complicata e rischiosa dell’adozione a maggioranza qualificata. L’idea era in particolare quella di evitare procedimenti come quello già presentato alla Corte di Giustizia Europea in Lussemburgo dalle filiali tedesche e olandesi di ExxonMobil.
Il caso riguarda uno dei primi casi di utilizzo da parte dell’UE dell’articolo 122 di emergenza per la legislazione sull’energia, rendendolo potenzialmente un banco di prova.
L’entrata in vigore della nuova tassa è prevista per il 31 dicembre e consisterebbe in un’aliquota di almeno il 33% su ogni profitto tassabile nel 2022-23 che sia del 20% superiore alla media dei profitti tra il 2018 e il 2021. La Exxon, è uno dei maggiori fornitori di petrolio in Europa, e potrebbe pagare una tassa sugli extraprofitti di 2 miliardi di dollari. Nel terzo trimestre, la società ha generato profitti globali record di quasi 20 miliardi di dollari.
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