Il gigante del Big Tech Amazon.com Inc. ha deciso di licenziare complessivamente più di 18mila dipendenti confermando la profonda crisi che sta attraversando il settore tecnologico. L’amministratore delegato Andy Jassy ha annunciato al personale il piano di licenziamenti con una nota il 4 gennaio.
Inizialmente i tagli avrebbero dovuto interessare circa 10mila dipendenti, ma secondo quanto rivela il Wall Street Journal saranno quasi raddoppiati. Le lettere di licenziamento arriveranno ai lavoratori a partire dal prossimo 18 gennaio. I licenziamenti rappresentano il sei per cento della forza lavoro di Amazon negli Usa composta da circa 300mila persone.
La società ritiene di aver assunto troppe persone durante la pandemia e che le prospettive dell’azienda si siano complicate negli ultimi mesi. I licenziamenti ad Amazon accompagnano quelli di altre aziende del Big tech – da Facebook a Twitter – che hanno deciso di tagliare il personale ritenendo di aver sopravvalutato l’onda lunga del business esploso durante la pandemia di Covid.
Inutile sottolineare che i licenziamenti di lavoratrici e lavoratori sono stati valutati positivamente in Borsa e dagli investitori.
Questi ultimi hanno scommesso su un aumento dei profitti della società, mentre le azioni di Amazon sono salite di quasi il 2% negli ultimi scambi dopo che il Wall Street Journal ha riportato per la prima volta il piano di licenziamenti dell’azienda.
La società ha fatto sapere che nessuna decisione è stata presa per l’Italia, dove il gruppo attualmente conta circa 17mila occupati.
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