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Grecia: per evitare licenziamenti lavoratori pubblici occupano uffici

La Federazione ellenica dei dipendenti delle Autonomie locali (Poe–Ota) ha deciso di procedere da oggi all’occupazione di tutte le sedi delle autonomie locali della Grecia allo scopo di impedire la compilazione da parte dei Comuni e alle Regioni delle liste degli impiegati destinati alla mobilità, alla cassa integrazione e poi al licenziamento come richiesto dal ministero della Riforma Amministrativa.
La messa in cassa integrazione di un numero imprecisato di dipendenti statali rientra nelle condizioni considerate indispensabili dalla troika (Fmi, Ue e Bce) per dare via libera alla concessione della nuova tranche di aiuti da 31,5 miliardi di euro alla Grecia. Già da sabato scorso iscritti alla Poe-Ota hanno impedito al pubblico e ai lavoratori l’ingresso negli uffici delle Autonomie locali, obiettivo in gran parte raggiunto visto che molte sedi comunali e regionali sono già sotto occupazione. Per oggi i lavoratori delle Autonomie locali hanno indetto un’astensione dal lavoro dalle 11:00 sino alla fine dell’orario di lavoro.
I dipendenti dei Comuni della Regione dell’Attica si sono invece dati appuntamento ad Atene, nella centralissima piazza Klafthmonos davanti alla sede del loro sindacato, da dove partirà una marcia di protesta che raggiungerà il Parlamento.
Per domani la Poe-Ota ha indetto una nuova astensione dal lavoro, dalle 11:00 fino alle 15:00 per il turno di mattino e dalle ore 15:00 fino alle 19:00 per quello di pomeriggio, con una marcia di protesta sino al ministero della Riforma Amministrativa.

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