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I primi tratti della prossima manovra finanziaria

Da qualche giorno è partita la corsa contro il tempo per presentare entro il 20 settembre la prossima legge di bilancio alla Commissione UE (anche se un ritardo è già stato in pratica annunciato dal ministro dell’Economia Giorgetti). E soprattutto, questa corsa si presenta in salita, con 10 miliardi da recuperare in breve tempo, secondo Il Sole 24 Ore.

L’ammontare effettivo della manovra non è ancora chiaro (si è accennato a una cifra intorno ai 25 miliardi), ma se si vuole confermare le misure che stanno più care al governo e si deve rientrare di una decina di miliardi di debito, come imposto da Bruxelles, i conti sono impietosi.

Ad aiutare Palazzo Chigi ci sono gli oltre 19 miliardi di gettito fiscale extra arrivati nei primi 7 mesi del 2024.

Non però dal punto di vista squisitamente tecnico, come ha fatto presente Giorgetti. “Ci sono nuove regole” dettate dal Patto di Stabilità, ha detto il ministro, “che rendono complicato per noi fare il bilancio. Anche per gli emendamenti, perché bisogna rispettare nuove clausole” sulla spesa.

Ma su alcuni nodi politici sembra esserci pieno accordo nella maggioranza. Il segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, ha sottolineato due punti: “il taglio del cuneo fiscale è indispensabile per favorire la crescita e le privatizzazioni servono a favorire la copertura per altre iniziative come l’aumento delle pensioni minime“.

L’intenzione è quella di portare la minima a 630 euro, appena una quindicina di euro in più della soglia prevista per il 2024. Con l’aumento del costo della vita degli ultimi due anni è da capire come possano pensare che con una cifra del genere si possa campare, mentre la logica espressa dal ministro degli Esteri è palesemente ricattatoria.

Il taglio del cuneo fiscale ha dato un centinaio di euro in più in busta paga a circa 14 milioni di lavoratori, che allo stesso tempo se lo stanno pagando con aumenti di altre tasse o riduzione di servizi pubblici. È un ‘gioco delle tre carte’ per evitare di aumentare davvero i salari a scapito del profitto e della rendita.

Per di più, viene messo in collegamento l’aumento irrisorio delle pensioni con la definitiva svendita al privato degli asset pubblici. Privato che ha mostrato, in trent’anni di parassitismo esemplificato, ad esempio, dalla famiglia Benetton, di saper solo aumentare i costi e peggiorare il servizio.

Tra le altre indiscrezioni da ricordare, nella Relazione tecnica a una bozza di norma del ministero per la Pubblica Amministrazione si legge della possibilità che i dipendenti restino a lavoro, su base volontaria, oltre i 67 anni e fino ai 70.

Il loro compito dovrebbe essere quello di svolgere attività di tutoraggio e affiancamento o esigenze funzionali altrimenti non assolvibili.

Nella bozza viene evocato lo scopo di un migliore passaggio di competenze, ma anche il reale motivo dietro questa decisione: una minore spesa previdenziale, realizzata a costo zero.

Inoltre, con le pensioni sempre più da fame che vengono erogate, la volontarietà sarà solo un’illusione, con molti lavoratori che prolungheranno la vita lavorativa per garantirsi un reddito decente.

Insomma, le avvisaglie della prossima legge di bilancio devono far preoccupare i settori popolari.

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5 Commenti


  • luciano d’ambrosio

    Io penso che se tutti i politici vivessero con lo stipendio o pensione di €. 1.200 come la stragrande maggioranza dei cittadini , secondo me sarebbe dura abituarsi a tante rinunce, e privilegi.Solo così si può capire la vita che fanno??


  • PIETRO RIGOZZO

    tassare gli extra profitti e togliere la flat tax. le tasse vanno pagate in proporzione al reddito. Chi dice che è obbligato a evadere oppure chiude, chiuda.
    la pacchia è aumentata per i già ricchi e evasori. Ma non era finita?
    meloni pinocchio.


  • Massimo

    Ma perché non dire mai che occorrono dai 4 ai 7 anni per rientrare nei parametri ?
    Poi niente aumento a chi non ha mai pagato contributi , magari ha lavorato tutt una vita in nero alle spalle di chi pagava tutte le tasse
    E poi lotta agli evasori


  • Giuseppe

    Tassare banche almeno 20 % degl extraprofitt sui 43 miliardi negli anni 22/23.
    Tassare multifunzioni , aziende energifere e aziende che producono armi. Tassare facebook, Google, Amazon e tagliare numerosi enti pubblici che a nulla servono.
    Non possono pagare sempre dipendenti e pensionati che li state riducendo in miseria. Con quale diritto vi permettete di vessare numerosi cittadini mantenendo delle sacche di privilegio come ai tempi di re ☀️ Sole….la storia non insegna, nulla , non finì bene. E avolte si ripete.


  • C’ero anch’io

    Ci si lamenta dei tanti morti sui posti di lavoro, ( dovuta a scarsa sicurezza, o a menefreghismo degli imprenditori che sempre più pensano a fare cassa? ) remunerando il lavoratore con stipendi da fame, orari estenuanti, il tutto obbligato da situazioni economiche che vincolano chi ne e soggetto, a impegni di mutui e finanziamenti che ti legano ad essere loro schiavo per una vita, per mancanza di valide alternative…
    Alla fine arriva chi ci governa, che per risanare le mostruosità da sempre commesse da chi li ha preceduti, grava la classe più debole, vale a dire coloro di cui parlavo, innalzando l’età pensionabile che ti obbliga per bisogno ad essere loro schiavo fino a che non ne puoi più, dando ipotetici aumenti che poi usciranno dagli stipendi o pensioni da altre feritoie… (come diceva Gesù ai farisei, voi adornate le tombe dei profeti per rendervi migliori dei vostri predecessori, ma attualmente siete peggio….)
    per un mondo che gira, la musica e sempre la stessa, l’era moderna forse ne ha cambiato i contorni, ma l’uomo non si smentisce mai…
    Come diceva una nota canzone : sotto a chi tocca in doppio petto blu, una mattina sei sceso ( o salito? ) anche tu….

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