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Panem et circenses. La ludopatia ai tempi della crisi

Stiamo assistendo ad una crescita esponenziale dell’industria del gioco sotto diverse forme. Esso sta invadendo ormai quasi tutte le attività, sportive e non, con scommesse che secondo alcune stime, ammontano globalmente a circa 500 miliardi (di euro o dollari non fa differenza).

Tutto ciò ci obbliga a un serio esame della vicenda, sulla quale Contropiano ha già da qualche tempo appuntato il suo interesse.

La nostra inchiesta sulla diffusione e la strategia perseguita dai governi, a prescindere dalla loro posizione o colore politico, per rendere legale e quindi statalizzare il sistema del gioco d’azzardo, è iniziata in epoca non sospetta (vedi i servizi di Sabato 16 Giugno 2012 – Lo Stato d’azzardo. Inchiesta ; Giovedì 05 Luglio 2012 Giochi pericolosi ma molto costosi ; Mercoledì 27 Marzo 2013Costi della politica? Falso bersaglio. Il malloppo è altrove). L’inchiesta continua oggi con un’ulteriore sviluppo sia nella documentazione che nelle prese di posizione che stanno emergendo da parte di numerosi e diversi soggetti: istituzionali (regioni, province e comuni); titolari di esercizi pubblici; dell’associazionismo di consumatori; comitati anti usura, ecc…

Stavolta vorremmo spostare l’attenzione dei nostri lettori su alcuni aspetti della vicenda, che riteniamo importanti.

Uno riguarda un aspetto che considero sovrastrutturale cioè: l’interpretazione psicologica, medica (ludopatia, dipendenza simil-tossicologica ecc…), oltre che mass-mediatica, del fenomeno del gioco d’azzardo; l’altro è rappresentato dall’enorme quantità di documentazione disponibile in rete su questa materia, comprensiva inoltre di varie e diverse complicità politico-governative presente in questa storia.

Quest’attenzione, incentrata forse troppo sugli aspetti medici e mass-mediatici, rischia di distrarre l’attenzione e le analisi invece bisognerebbe porre sulle componenti più strutturali; cioè sugli aspetti degli enormi profitti economico-speculativi e le dinamiche politico-istituzionali che hanno portato alla legalizzazione del “gioco d’azzardo”; a suo tempo considerato illegale. Illegalità che ancora permane in alcuni suoi aspetti.

Complicità che coinvolgono esponenti politici dei partiti, governativi e non, anche attraverso una crescita abnorme, stavolta in sede locale nelle nostre città, di un’industria del gioco che, attraverso la ristrutturazione d’intere aree industriali obsolete e dismesse, trasforma intere zone e quartieri metropolitani in zone di omnicomprensive sale gioco; come fossero novelle Las Vegas.

I dati che emergono, dovuti a una parziale analisi di questo settore e dei fenomeni socio-economici che l’accompagnano, ci confermano previsioni non certo positive se: “…Una recente pubblicazione del Dipartimento delle Politiche Antidroga stima i giocatori patologici tra lo 0.5 e il 2.2% della popolazione generale, ovvero tra i 300 mila e 1.3 milioni di giocatori patologici». Non ci sono dati più precisi perché «lo Stato si è rifiutato di misurare l’impatto dell’introduzione del gioco d’azzardo sulla popolazione nelle sue diverse articolazioni sociali e sanitarie. Tale mancanza, del tutto colpevole e volontaria, persiste a tutt’oggi» (ALEA, Associazione per lo studio del gioco d’azzardo e dei comportamenti a rischio).

COME REAGIRE.

A Roma, il 3-6-7 maggio, si è tenuta un’iniziativa su questo tema dal titolo: “Facciamo i conti con l’Azzardo” (chi vuole consultare il report sul seminario vada a questi link: http://www.dinamopress.it/news/facciamo-i-conti-con-lazzarde-parte-i ; http://www.dinamopress.it/news/facciamo-i-conti-con-lazzardo-parte-ii

All’interno di questo confronto si sono anche sviluppate analisi e iniziative per iniziare a contrastare e porre un freno a questa pervasiva tendenza, sempre più seria ed esplosiva per le conseguenze di natura socio-economica che sta provocando.

Nel report si suggeriscono iniziative come la costituzione d’apposite strutture organizzate di intervento e si colgono suggerimenti da parte di forme organizzative costituitesi nelle zone (Pavia) dove è maggiore la diffusione del “gioco”: “… Il collettivo Senza Slot apparentemente fa una cosa molto semplice: mappa i bar senza slot machine, dove il caffè è più buono. (…). E’ indicativo che i gestori dei bar spesso tolgano le slot machine dai loro bar, nonostante il profitto che ne deriva, non per l’introduzione di una qualche norma restrittiva, ma per semplice sensibilità umana: di fronte al triste spettacolo dei propri clienti regolari che si giocano tutto, vince la relazione.

Non ultima nelle vicende che si stanno realizzando, sono da segnalare iniziative da parte di numerose persone (spesso vittime dell’usura dovuta al gioco), ed anche istituzioni pubbliche (enti locali, associazioni, comitati locali ecc…). E’ inoltre da rilevare la natura di classe che caratterizza questo problema dell’“azzardo”. Ciò è dimostrato dal fatto che esso investe maggiormente i settori popolari e più poveri della società i quali giustamente, in alcune città (es. Pavia), si stanno organizzando promuovendo iniziative per iniziare a combattere questo problema.

Contro di queste prime iniziative scattano subito le prime contromisure da parte dell’associazione che raccoglie queste aziende, L’AS.TRO (… è un’associazione che rappresenta gli operatori del gioco lecito attraverso il dialogo e il confronto con le istituzioni), inizia così una campagna rivolta alla criminalizzazione di questo nascente movimento spontaneo.

Questa operazione viene portata avanti con un suo comunicato http://www.jamma.it/associazioni/il-movimento-no-slot-di-pavia-getta-la-maschera-e-presenta-il-suo-manifesto-di-lotta-antagonista-anticapitalista-contro-il-gioco-as-tro-e-s-g-i-valutano-le-inizia-31121, che ha l’obiettivo, non tanto nascosto, di portare ad una “criminalizzazione” di quanti si stanno opponendo e organizzando nella denuncia dei profitti che si realizzano col gioco d’azzardo legalizzato; ma …tant’è.

Quest’associazione nel suo comunicato mette in risalto: “ La campagna di odio lanciata contro un settore industriale che annovera migliaia di aziende virtuose, e operanti nella più assoluta legalità, ha “partorito” la sua cellula “antagonista”, e il suo “manifesto” di azione contro il “blocco di potere capitalista”, diretto nei confronti di Assotrattenimento e Confindustria … ”; è dunque chiaro l’intento di queste imprese le quali, non contente della “grazia” loro concessa dallo Stato che ne ha ridotto la penale di 98mld di euro, comminata con sentenza dalla Corte dei Conti, a soli 2,5 miliardi di euro – non ancora pagati (contro la quale si stanno ancora una volta opponendo), cercano ora di impedire qualsiasi manifestazione contraria che provi a mettere in discussione i loro profitti. **

Nonostante questa campagna discriminatoria e calunniatrice, continuano le proteste sopratutto nelle zone maggiormente interessate da queste strategie “(im)prenditoriali”.

http://www.lastampa.it/2013/05/18/italia/cronache/in-marcia-col-popolo-no-slot-il-gioco-d-azzardo-e-un-epidemia-dZQLxxIas4uD1bRGgFz0LM/pagina.html?wtrk=cpc.social.Facebook

In marcia col popolo “No slot” “Il gioco d’azzardo è un’epidemia”, titolava “la Stampa” il 18 maggio. Nell’articolo si legge: “… Con la media mostruosa di una slot machine ogni 110 abitanti- praticamente un piccolo casinò per condominio- Pavia è la capitale italiana dell’azzardo, e in questa città si è realizzato un inizio di presa di coscienza collettiva attraverso anche il sostegno di iniziative di singoli e di gruppi organizzati di tutela come: …I creatori del sito “Senzaslot”, una sorta di mappa interattiva in cui utenti da tutta Italia segnalano i bar che hanno deciso di sbarazzarsi delle macchinette. (…) “Vogliamo abolire il gioco d’azzardo liberalizzato e la pubblicità statale e privata, invitando le amministrazioni locali a ostacolare il gioco facendo leva sulla pubblicità, sulle licenze, sugli orari di chiusura e sulla concessione di immobili di proprietà comunale”.

Si iniziano a raccogliere i primi segni di inversione (?) di questa tendenza: …l’altro ieri la Regione Lombardia ha annunciato che entro tre mesi sarà operativa la prima normativa “No Slot”.

… in Italia il gioco d’azzardo è la terza impresa per fatturato, a Pavia la spesa media pro-capite supera i 3000 euro all’anno… – si nota anche che:… la criminalità organizzata ci sguazza. Dicono da “Libera” che i clan coinvolti nel business sono 49: allestiscono bische clandestine, o si inseriscono nel gioco legalizzato, sempre dallo stesso articolo si descrive come: In provincia, fuori dai grandi centri, la situazione è esplosiva. “Vecchie fabbriche trasformate in piccole Las Vegas, la possibilità di fare soldi in fretta” (…) “E’ un problema antropologico. L’azzardo riempie le giornate svuotate dalla disoccupazione, placa la fame di denaro (…)”.  

Niente di nuovo sotto il sole dunque?

Assolutamente no, il problema attuale è dato dall’intervento dello stato che, al posto di garantire l’incolumità (sia fisica sia morale della sua popolazione), sceglie di tutelare e garantire gli interessi e i guadagni delle società concessionarie dei sistemi e delle apparecchiature (le slot-machine) in rapido sviluppo nel nostro paese e che sta ulteriormente modificando (peggiorandolo) il panorama delle nostre periferie.

Anche lo stato con questo sistema ha un suo specifico guadagno attraverso il Preu (Prelievo Erariale Unico) *, così come lo ha anche la parte illegale (malavita organizzata).

Bisogna poi ricordarsi che il settore delle slot machine è molto insidioso nel nostro paese, su cui attraverso la gestione di questo sistema lo Stato fa praticamente il biscazziere, questo sistema nel quale giocano quasi esclusivamente giovani poveracci, pensionati che non arrivano alla fine del mese che sperano, infilando quella monetina nella slot, di vincere qualche soldo per sanare le loro traballanti finanze. E invece perdono spesso somme molto elevate portandoli, di fatto, alla rovina.

A questo link: (http://www.casadellalegalita.info/archivio-storico/2013/11018-riciclare-con-le-videolottery-pagando-una-piccola-imposta-allo-stato.html), si può consultare una piccola spiegazione sul come si “ripulisce” il denaro sporco attraverso questo sistema.

Anticipiamo alcune righe della lettera inviata da quest’associazione http://www.casadellalegalita.org/

(…) Giovedì 28 Febbraio 2013 23:06 Ufficio di Presidenza

Ora la raccontiamo tutta, la storia del perché nascono come funghi grandi e piccole sale da gioco, che vivono nonostante un praticamente costante “deserto” e raccontiamo, quindi, come le videolottery sono di fatto vere e proprie lavatrici di denaro sporco.

Per meglio conoscere i retroscena e la situazione presente nell’intera vicenda, conviene fare un breve riassunto comprensivo anche dell’elenco delle imprese oggetto dell’indagine effettuata, nel maggio 2007, da parte del Ministero delle Finanze:

… la Procura regionale del Lazio della Corte dei conti ha inoltrato ai concessionari del settore Newslot (Snai spa, Hbg Srl Rti, Cirsa Italia Srl, Sisal slot Spa, Cogetech Spa, Codere Network Spa, Lottomatica Videolot Rete Spa, Gmatica Srl, Atlantis World Giocolegale, Gamenet Spa) una richiesta di risarcimento per «presunto danno erariale» per circa 98 miliardi di euro. Assieme a loro è chiamata a rispondere anche l’amministrazione dei Monopoli di Stato (Aams), per la «mancata applicazione di penali» ai 10 concessionari

La contestazione

La contestazione, su cui è stata anche costituita una commissione parlamentare d’inchiesta, riguarda il mancato collegamento degli apparecchi alla rete telematica di proprietà dello Stato, gestita da Sogei.

L’azione della Procura della Corte dei Conti si è concretizzata nel gennaio 2008, con la notifica ai concessionari della richiesta di risarcimento, ridotta però a circa 90 miliardi. La convenzione di concessione prevedeva una penale di 50 euro per ogni ora di mancato collegamento delle slot alla rete… –

** (http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2010-10-07/maxi-sconto-concessionari-slot-080632.shtml?uuid=AYKNfWXC#continue),

Ruolo della politica e dei governi.

Si stanno dunque svelando ora le complicità che hanno permesso prima e legalizzato poi l’intero sistema e settore del gioco comunque denominato: on-line, scommesse sportive, poker on-line, gratta e vinci, lotto ecc… Da parte dei neo-parlamentari del M5s si denunciano le numerose complicità che riguardano alcuni esponenti della politica e dei governi succedutisi alla guida del paese:

Intervento di Daniele Del Grosso dopo le rivelazioni di un assistente parlamentare rilasciate al programma “Le Iene” sulle presunte tangenti pagate dalle lobby ad alcuni senatori.

http://www.primadanoi.it/video/540360/Endrizzi–M5S—.html .

Altre denunce vengono dall’associazione (CoNaGGA, http://www.conagga.it/coordinamento nazionale gruppi per giocatori d’azzardo), la quale attraverso il suo presidente denuncia intrecci che vedono coinvolti: … ben 7 Ministri, compreso il primo ministro Enrico Letta, fanno parte di una fondazione che si chiama VeDrò, finanziata anche da due multinazionali del gioco d’ azzardo, Lottomatica e Sisal (…) – la nota prosegue dichiarando inoltre come sulle nuove nomine a sottosegretario del neo governo Letta, risulta che – «Il nuovo ministro Bray è anche direttore della rivista ‘Italianieuropei’ già sostenuta da importanti contratti pubblicitari con le industrie del gioco d’azzardo».

Sempre nell’intervento dell’esponente del M5s si porta a conoscenza che per quanto riguarda la nomina per la concessione nuove deleghe: «in pole position c’è Alberto Giorgetti che già svolse questo incarico come sottosegretario all’Economia e finanze con il Governo Berlusconi (cioè lo stesso governo che ha ulteriormente legalizzato il gioco d’azzardo!).

Complicità svelate in Parlamento

Emergono, se mai ci fosse stato qualche dubbio, le complicità che le associazioni concessionarie del gioco godono all’interno del Parlamento e delle parti atte a legiferare in materia. Su questo, nel deserto quasi totale da parte di partiti e del governo, solo i neo eletti del M5s (i “grillini”), intervengono su queste materie: (20/5/2013 Daniele Del Grosso sui senatori pagati dalle lobby – dal minuto 0,56 al minuto 1.11 https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=4z1iXqP6IRg#)

Per i nostri lettori consiglio questo link:

(http://www.cadoinpiedi.it/2011/01/04/quei_98_miliardi_dimenticati.html) che contiene una sommaria cronistoria della vicenda, della quale ne anticipo le prime righe: “Quei 98 miliardi dimenticati – di Ferruccio Sansa4 Gennaio 2011 … Una sentenza mette a rischio la penale dovuta dalle concessionarie delle slot machine allo Stato. I partiti chiudono un occhio e difendono gli interessi di pochi

Pochi giorni fa il Consiglio di Stato ha diramato una sentenza passata quasi inosservata (il testo su: http://www.politicamentecorretto.com/index.php?news=32175  ).
Una delle tantissime della giustizia amministrativa. Questa volta, però, parliamo di una verdetto che potrebbe avere degli effetti pesantissimi perché apre la strada alla cancellazione dei 98 miliardi di euro di penale che le concessionarie delle slot machine devono allo Stato. Una decisione che potrebbe essere il primo mattone per costruire un muro che evita agli italiani di rientrare in possesso di questa fortuna.

E’ il caso di confrontare la motivazione di questa argomentazione con quanto è invece presente in questo link che inizia con: “Questi 98 Miliardi di cui vi parlo da anni potrebbero risolvere tutti i problemi del paese…” http://www.reset-italia.net/2011/01/26/quei-98-miliardi-dimenticati-delle-slot-machine-ed-il-costo-delle-cipolle/#.UaNeLuuUE1Q

Per Concludere

Stiamo entrando di fatto proprio nel regno denominato Azzardopoli. Non soddisfatti di quanto, è stato finora raccolto a danno di malcapitati giocatori da parte dello Stato (e del crimine organizzato), il governo si è preoccupato di varare nuove normative in materia di video giochi!

Alla stregua di altre inchieste e indagini che finiscono tutte in “… opoli”, anche in questa si comincia a sospettare l’esistenza di un’abile regia che soprassiede all’intera vicenda.

Tant’è che con un documento dall’inequivocabile titolo “BISCA ITALIA – Mille nuove sale. Le lobby fanno poker” – con il quale si porta a conoscenza il fatto che, agendo di notte (alla stregua di notturni furfantelli), “… A sorpresa la «coppia d’assi» (senatori del Pdl), hanno fatto approvare in piena notte un subemendamento per accelerare i tempi del “poker live”, quello che si potrà giocare “dal vivo”, l’uno contro l’altro, seduti a un tavolo, scommettendo denaro vero su cui lo Stato ci farà una modesta cresta del 4,5%. Se non fosse il Senato della Repubblica, sembrerebbe un saloon alla spaghetti western.

Queste misure sono contenute in un subemendamento al decreto detto “Milleproroghe”

Ma non è tutto; in questa seduta “notturna”, sono fatte slittare a giugno 2013 le norme sui limiti alla pubblicità dei giochi e alla cartellonistica previste dal decreto del ministro della Sanità Balduzzi, così come slittano le norme per prevenire e curare le ludopatie.

Chissà se votando questo subemendamento, i senatori hanno pensato anche alle possibili ricadute sociali.

Il poker, per dirla con l’umorista francese Philippe Bouvard, in un certo senso è un modo per non pensare alla crisi: «Consente di dimenticare tutto, compreso il fatto che non possiamo permetterci di giocare».

Se a tutto ciò, aggiungiamo gli sviluppi della nuova tecnologia in materia di sistemi informatici e telematici (poker online e altre diavolerie del genere), tra scommesse, poker, bingo e casinò virtuali (ma con soldi reali), Agipronews ha contato già 52 tra «app» e siti per il gioco su smartphone e tablet, con una crescita del 79% rispetto a dieci mesi fa.

http://www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/slot_lobby_poker.aspx,

Per gli operatori e le aziende del gioco online (che a fine 2012 hanno ottenuto un movimento da 15 miliardi di euro), si prospetta dunque un 2013 succoso dal punto di vista dei profitti!

Difatti si prevede una crescita a lungo termine che porterà i dispositivi mobili dai 35 milioni di oggi ai 61 del 2015.

Secondo uno studio pubblicato dall’Osservatorio del Politecnico di Milano, il mercato dell’«m-gambling» (sono chiamati così poker e casinò sui dispositivi mobili) in Italia «ha indubbiamente delle potenzialità molto significative ancora inespresse».

Si svilupperanno sempre di più le scommesse sportive, che già rappresentano l’offerta più numerosa del settore soprattutto nella versione “live” (in cui si punta su avvenimenti in corso di svolgimento). Tra il gioco online, la slot machine passa al primo posto.

L’azzardo si è così trasferito “ad personam”; allo stadio, al pub o sul divano di casa si scommette con un semplice colpo di dita. Si gioca – e si perde – alla massima velocità.

Secondo le analisi fornite da LivePartners (società che promuove e gestisce a livello mondiale alcuni dei più grandi marchi nel settore dei giochi su Internet) si parla di un raddoppio del numero di giocatori online.

LE SLOT SUPERANO LE ROULETTE

Si prevede, per il 2013, una spesa effettiva intorno ai 300 milioni di euro nel solo comparto dei casinò online, dei quali circa 200 milioni provengono proprio dalle slot machine – sostengono gli analisti del portale leader in Italia per i casinò online – la possibilità di giocare da casa alle slot machine e i giocatori dimostrano una particolare predilezione proprio per questo gioco autorizzato da poco col decreto “mille proroghe”». I dati diffusi da Kenny Ibgui, amministratore delegato di Bpg, società proprietaria di NetBetCasino.it, si definiscono «certamente positivi», arrivando a sostenere che «l’introduzione delle slot machine online sta avendo un effetto positivo sull’economia, ridistribuendo oltretutto come premi ai giocatori il 97% degli incassi». Meno di quanto giocato, ovviamente.​

Non è tutto oro quello che luccica

Gli effetti, traumatici, si stanno facendo sentire principalmente su settori che a sua volta sono già duramente provati dalla crisi economica che sta interessando l’intero sistema occidentale.

rassegna.it. portale del sindacato CGIL ci conferma, attraverso uno studio dell’Università Cattolica, che il 50% di chi è senza lavoro o ha un impiego saltuario, ha problemi di carattere patologico con il gioco d’azzardo. Ma il fenomeno ha dimensioni preoccupanti anche tra casalinghe, studenti e pensionati, tanto da essere definita: Ludopatia, la nuova malattia del disoccupato

Un disoccupato su due, ma anche il 50% di chi ha un lavoro saltuario, è ludopatico, cioè ha problemi con il gioco d’azzardo. Questa ricerca è stata fatta su 300 persone in 29 sale gioco su tutto il territorio italiano. Ricerca presentata dal Codacons durante un convegno dedicato al gioco d’azzardo.

Lo studio ha anche evidenziato come l’85% dei giocatori subisca una perdita media di 40 euro al giorno, mentre il restante 15% che vince guadagna 120 euro.

Oltre al danno (il terremoto!) la beffa!!

Nel 2009, l’anno del terremoto che ha investito l’Aquila e paesi circostanti, il governo Berlusconi con un decreto introduce il gioco d’azzardo estremo che doveva servire a finanziare la ricostruzione.

Lo stato ha incassato dalle aziende del settore circa 3 miliardi, di questi solo 500 milioni sono andati ai terremotati! Il ministero del tesoro (al quale spettava il compito di controllo e di verifica sull’ammontare del gettito), ha smesso perfino di monitorararlo!

http://www.caposele5stelle.it/videolotterie-il-tesoro-fiscale-sottratto-a-laquila/

Per concludere.

Una domanda è forse il caso di essere fatta: non ci spieghiamo il perché, da parte del M5s (che annovera come responsabile comunicatore C. Messora – noto e famoso blogger, messo in quel ruolo dallo stesso Beppe Grillo in accordo con Casaleggio), e nonostante gestisca, attraverso lo stesso Messora, un sito contenente una impressionante mole di informazioni http://www.byoblu.com/post/2011/12/10/quei-maledetti-98-miliardi-che-lo-stato-non-vuole-riscuotere.aspx, non riesce ad andare oltre alla denuncia (del tutto legittima ed efficace) da parte di suoi parlamentari su questa vicenda dello scandalo rappresentato dalle complicità politiche denunciate e dalla ingente somma di 98 miliardi di euro, mai riscossa e oramai quasi condonata da parte dello stato.

Probabilmente occorrerà metterci un maggiore impegno considerando anche la consistenza della cifra in ballo alla luce del fatto che: 98 miliardi di euro corrispondevano a oltre 4 manovre finanziarie!

Per fornire un’successiva documentazione, allego una informazione dell’Associazione genovese che s’interessa al problema della sparizione della sanzione da 98 mld, che si trova nel sito: http://www.mil2002.org/battaglie/slot_machine.htm

Notizie riguardanti il decreto 1000 proroghe:  http://www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/via-libera–amille-sale-poker.aspx

Macchine per il gioco: le verifiche delle Finanze: http://www.governo.it/Notizie/Ministeri/testo_int.asp?d=36199

AGICOS – Agenzia Giornalistica Concorsi e Scommesse

 http://www.politicamentecorretto.com/index.php?news=32175

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